lunedì 30 settembre 2019

Capirsi


Come sempre è solo questione di significato, basta capirsi. Mio figlio di quattro anni alla domanda "vuoi un panino grande così?" rispondeva "no, lo voglio piccolo così" e ne indicava uno più grande. Ho sempre sentito quelli di sinistra difendere il principio costituzionale della progressività del sistema tributario e dire che non è giusto che chi guadagna di più paghi come chi guadagna meno. 
Non avevo capito che intendevano dire che chi meno ha deve pagare una percentuale maggiore di chi più ha. Infatti pensano di aumentare le aliquote IVA, cosi se chi compra qualcosa paga 20 di IVA, quando il suo reddito è 1000 è tassato al 2% e quando è 500 è tassato al 4%. Una bella progressività.
Per combattere l'evasione fiscale vogliono che non si usi la cartamoneta ma la "carta" per moneta. Pensano di fare uno sconto del 2% a chi la usa, come sempre con riduzione dell'irpef da pagare. Mia moglie ed io da almeno 40 anni se usiamo la "carta": mia moglie quasi quotidianamente io quando capita. Così mentre per le mie poche spese io potrei avere un rimborso, mia moglie per tutte le sue spese non avrebbe nessuno sconto. Infatti il suo reddito comporta un'Irpef che non supera le detrazioni spettanti a tutti i contribuenti: non le resta niente da pagare e non può fare alcuna detrazione per l'uso della "carta", per spese mediche, per spese di ristrutturazione, ecc.. Però guadagna abbastanza per non essere a mio carico, non posso detrarre il suo detraibile dalla mia Irpef ma dobbiamo pagare il "ticket" sanitario.
D'altro canto ritengono equo che quando uno lavora il doppio e guadagna il doppio di un'altro debba pagare più del doppio di imposta, che chi non ha mai pagato continui a non pagare e chi ha pagato continui a pagare, che chi più tributi ha pagato allo stato più debba pagare per i servizi da esso forniti.
Ovviamente i politici dicono sempre che tutti devono pagare i tributi, come loro fanno. Ma se ritengono inadeguato il loro "stipendio" provvedono ad adeguarlo a spese dei contribuenti, come le imposte e contributi che dicono di pagare. 
Dall'alto del loro reddito proclamano di "lavorare" per le classi più deboli e che il loro lavoro sia pagato almeno dieci volte di più di quello di chi glielo paga dicono che è equo. Basta capirsi.




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