lunedì 25 febbraio 2008

Prezzi

Che i prezzi al consumo siano aumentati in misura notevole dopo l'adozione dell'euro ormai lo riconoscono tutti. Per alcuni i principali responsabili sono i commercianti e il governo Berlusconi. Non ho alcuna simpatia per i commercianti ma noto che nella grande distribuzione i prezzi sono tutt'altro che inferiori. Sicuramente l'accusa di avidità e di speculazione rivolta ai lavoratori autonomi può essere estesa anche alle multinazionali del settore, quello che non riesco a capire è come mai le grandi cooperative di consumo non siano altrettanto sotto accusa pur praticando prezzi analoghi. Quanto al governo Berlusconi accusato di non aver fatto non so che cosa è in buona compagnia col seguente governo Prodi durante il quale i prezzi hanno continuato a salire e forse anche con quello precedente che ha impostato l'avvio dell'euro. Limitandomi alla parte di aumento dovuta a speculazione e non a effettivo aumento dei costi, io credo che i commercianti facciano il loro mestiere: vendere la merce al prezzo per loro più conveniente, il più alto possibile tenendo conto di eventuali conseguenti minori vendite. Ma se chi compra non vuole o non può rinunciare ad acquistare a qualsiasi prezzo non ci saranno limiti all'aumento. Anche l'euro ha la sua parte di colpa: passare da poco più di un euro a poco meno di due può sembrare un aumento insignificante, mentre non lo era passare da 2000 a 3800 lire; oggi può sembrare normale arrotandare a 1 o 10 euro superiori, mentre prima si arrotondava alle 500, 1000, 5000 lire.Tutti i politici sanno e dicono che non si può vivere oggi con i soldi che bastavano ai tempi della lira, ma non sento nessuno che proponga di cominciare a prenderne atto adeguando i limiti calcolati nel secolo scorso per diritti o doveri commisurati al reddito.

sabato 9 febbraio 2008

Sarà una bella gara?

9/02/2008

Claudio_MI-SR07

Alle prossime elezioni ci sarà chi per vincere correrà da solo, chi con la squadra e chi correrà nel gruppo tanto per partecipare e guadagnare qualche premio, mi auguro senza doping.

Li teneva insieme solo l' ossessione di non "consegnare il Paese a Berlusconi". E' vero che il babau gli aveva rotto le uova nel paniere: erano sopravvissuti al crollo del muro di Berlino e degli ideali comunisti, avevano beneficiato dell'eliminazione giudiziale di tutti gli avversari politici, avevano cambiato nome e si sentivano più forti che mai, certi della vittoria. E quello gliela strappa di mano. Non potevano perdonargliela e non l' hanno perdonata. Una sua vittoria in democratiche elezioni era un attentato alla democrazia, peggio della calata degli Unni; i provvedimenti del suo governo tutti da eliminare, tutti sbagliati per definizione. Ora sembra che finalmente qualcuno da quella parte si sia reso conto di quanto deleterio per il Paese sia stato avere creato un clima di intolleranza, avere demonizzato l'avversario venendone a propria volta demonizzati, avere formato un' unione vincente di poco, ma in disaccordo su molto. Veltroni non critica Prodi, ma dice di volere fare il contrario di quanto da lui fatto: chi ha orecchie da intendere, intenda. Magari in futuro vedranno in modo diverso anche l' autocritica, un tempo imposta agli avversari per condannarli e ora da loro usata per essere assolti, per commettere errori senza subirne le conseguenze."Abbiamo propagandato il paradiso sovietico, abbiamo demonizzato l'avversario, abbiamo cambiato la Costituzione con 4 voti di maggioranza, abbiamo fatto un'unione contro natura, eccetera; beh, abbiamo sbagliato, ma voi non commettete il nostro errore". Una specie di monopolio del diritto di sbagliare per anni e di non pagarne le conseguenze. Ma forse finalmente le cose potrebbero cambiare, almeno a parole. Vedremo.

sabato 2 febbraio 2008

Per un governo stabile.


Se in un paesino lombardo un gruppo di persone si mette d'accordo per noleggiare l'unico autobus disponibile per andare a Ventimiglia, potranno litigare un po' se passare per i Giovi o per il Turchino, ma alla fine a Ventimiglia arriverranno; se invece un'altro gruppo noleggia il bus per dispetto all'altro ma qualcuno vuole andare a Firenze, qualcun altro a Trieste, altri ancora a Torino, probabilmente il bus continuerà a girare nella piazza del paese. Se il signor Prodi fosse stato la persona seria che diceva di essere avrebbe scelto altra compagnia o si sarebbe rassegnato a non salire sull'autobus. Se 158 senatori su 315 la pensano allo stesso modo (e i senatori a vita potessero godersi il meritato riposo) si può benissimo governare (e ne basterebbero 16 su 31) se invece non sono d'accordo su nulla non si governa nemmeno se i membri di questa congrega litigiosa fossero 300.
Ammettiamo che Marini riesca nel suo intento, che faccia un governo quaresimale e si arrivi a una "buona" legge elettorale che consenta una solida maggioranza al vincitore delle prossime elezioni e permetta la stabilità del governo. Ammettiamo che un partito o una coalizione raggiunga il 50,006% dei voti utili e che per garantire la governabilità gli spettino il 67% dei seggi sia alla Camera che al Senato, cosa succederà? Se si comporterà come l'Unione ma con più coesione interna temo la troppa stabilità di un governo che considera inesistente il restante 49,94%, accapparra tutto il possibile e potrebbe per assurdo fare una legge di un unico articolo "sono abrogate tutte le leggi approvate dai governi Berlusconi" o modificare la costituzione per garantire la stabilità decretando l'inammissibilità delle elezioni anticipate e l'illeggibilità dei non simpatizzanti. Oppure le lotte tra partiti diverranno lotte fra le correnti e si ritornerebbe ai governi alla Prodi. Cambiando la legge, cambierebbero gli uomini?