venerdì 30 dicembre 2016

Legge 183/2014

Da molto tempo ormai sento quotidianamente parlare di "Jobs Act", pronunciato Giobs Act o GiobsEct o Giobatt o altro. Questo continuo parlarne mi ha fatto sorgere il sospetto che non si trattasse di una Legge inglese o americana come deducevo dal nome, ma di qualcosa che riguarda l'Italia.
Così ho cercato in  Wikipedia ed ho trovato:
"Con Jobs Act si indica una riforma del diritto del lavoro in Italia, promossa ed attuata in Italia dal governo Renzi, attraverso diversi provvedimenti legislativi varati tra il 2014 ed il 2015.
Il termine deriva dall'acronimo "Jumpstart Our Business Startups Act", riferito a una legge statunitense, promulgata durante la presidenza di Barack Obama nel corso del 2012, a favore delle imprese di piccola entità mediante fondi. In Italia il termine è stato invece usato per definire un insieme di interventi normativi in tema di lavoro a carattere più generale."
Si tratta quindi di normativa italiana, approvata dal parlamento italiano, rivolta agli italiani che si suppone parlino italiano. Chi è stato quel cretino che ha pensato di chiamarla "Jobs Act", per mostrare familiarità con l'inglese o per confondere gli italiani e trattarli da ignoranti? E tutti pedissequamente la chiamano solo con quel nome. Era buona regola un tempo chiamare le leggi con numero/anno di approvazione, integrando eventualmente col titolo o il contenuto del provvedimento. La legge 300/1970 è più conosciuta come "statuto dei lavoratori" ma la si ritiene talmente conosciuta che spesso vi si fa riferimento come "Legge 300" e addirittura l'art.18 di detta legge è conosciuto semplicemente come "art.18". Sono semplificazioni accettate per il lungo uso che se ne è fatto, ma almeno sono in italiano. Non ho verificato se nella Legge delega 183/2014 o nei suoi molti decreti attuativi è contenuta la dizione "Jobs Act", preferirei che non lo fosse. Si poteva riferirsi alla nuova normativa sul lavoro con "L.183/2014" o "Riforma Lavoro 2014" o magari riferirsi a tutto l'insieme di norme derivate dalla legge delega chiamandole "Giovanni", "Pippo" o "Amalasunta". Ma vuoi mettere quanto meno "provinciale" è parlare di "Jobs Act". E naturalmente nel "Jobs Act" non c'è posto per un  italiano "buono" da leggere come si scrive ma solo per un inglese "voucher" da leggere "vaucer".
Oggigiorno "se senti il suono ma non capisci le parole" alle persone anziane forse non basta un miniamplificatore auricolare come suggerisce la pubblicità ma serve un traduttore automatico.

giovedì 29 dicembre 2016

Commonwealth - Riconoscimento

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  • Commonwealth - Se c'è Jobs Act (Giobsact, giobsect, giobatt) è normale che si parli di voucher (vaucer) o di stalking (stolching) con o e a che reciprocamente si scambiano il suono. Naturalmente sono tutte cose che non riguardano gli italiani ma gli abitanti di un paese anglosassone o magari quegli italiani colorati che non conoscono l'italiano ma possono conoscere l'inglese.
    Però quando dicono "vaucer" mostrano la foto di un  documento con scritto "Buono". Forse a chiamarlo "Buono" è umiliante, manifesta ignoranza. A dire Tassa si vergognano e la chiamano ticket. Io non lo so, forse l'Italia è  nel Commonwealth. Ma Gentiloni promette il completamento delle Riforme renziane non di emanare altri Act (parola straniera, invariabile in italiano): forse siamo ancora solo Italia.

  • Riconoscimento - Per alte cariche dello Stato rendere pubblico il nome dei due agenti che hanno messo fuori causa un terrorista islamico va inteso come un riconoscimento. Io penso che il riconoscimento  sia un danno per i due agenti, ai quali si doveva e si deve non riconoscimento ma riconoscenza e sicurezza e che il riconoscimento fosse di pericolosi islamisti.

martedì 27 dicembre 2016

Va bene - Sesto S.G

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  • Va bene - Va bene accogliere tutto il mondo (se ci sta) ma purché ognuno viva del proprio reddito, mica possiamo permetterci di mantenere tutti i terrestri!
    Va bene dare a tutti il diritto di aderire alla religione in cui credono, ma se la religione ti impone di "uccidere tutti gli infedeli ovunque li incontri" non è una religione ma un'associazione a delinquere.
    Va bene essere generosi verso tutti, ma con propri beni e sacrifici e non quelli altrui.-
    Va bene raccogliere in mare i naufraghi magari volontari, ma perché non riportarli  donde sono partiti anzichè più lontano dove vogliono arrivare o passarvi 40 anni (come gli ebrei nel deserto) sperando di raggiungere la Terra agognata?
    Va bene pagare imposte per avere la sanità pubblica (nazionale o regionale che sia), ma non per fornirla gratuitamente solo a africani, clandestini e non contribuenti e con tassa aggiuntiva a chi ha pagato.
    Va bene essere buoni, generosi, accoglienti e per l'integrazione universale, ma come può integrarsi uno che vuole attuale una legislazione pensata quattordici secoli fa per maschi beduini, bellicosi, violenti, lussuriosi e considera esseri inferiori le donne e indegni di vivere chi non vi aderisce, legislazione presentata come dettata da Dio e quindi indiscutibile, immutabile e perenne strumento politico per conquistare il mondo.
    Va bene cercare di capire la mentalità altrui, ma l'ideale di fraternità e pace uiversale dei buoni cristiani è incompatibile con l'ideale di dominio e odio universale dei bravi musulmani.
  • Sesto S.G. - Chissà se il poliziotto che ha ucciso un "presunto terrorista" rischia di finire in galera per eccesso di legittima difesa ed essere condannato a risarcire i parenti del morto, similmente a quanto già successo in altri casi e circstanze simili.

sabato 17 dicembre 2016

Chissà perché - Pluralità - Renzianamente

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  • Chissà perché non è considerato favoreggiamento dell'immigrazione clandestina mandare la marina militare quasi sulle coste africane per traghettare in italia chiunque lo voglia. Chissà perché non è considerato favoreggiamento dell'immigrazione clandestina offrire gratuitamente per anni vitto e alloggio  a sedicenti profughi senza poi pretendere il rimborso delle spese sostenute e cacciarli immediatamente donde sono venuti quando si accerta che invece sono clandestini truffatori. Chissà perché si vedono in Siria molti profughi e nessun nero e in Italia arrivano tutti profughi neri. Chissà perché Susanna Camusso, segretaria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), ha chiesto un referendum sul Jobs Act, evidentemente una legge di paese anglosassone.
  • Pluralità - Sembra accertato che sia terminata la stagione del bipartitismo: non più due poli uno maggioranza e l'altro minoranza ma almeno tre minoranze di cui una meno delle altre. Chissà come mai non è ancora finito il tempo delle "quote rosa": candidati, deputati e ministri tanti maschi quante femmine obbligatoriamente a prescindere da quanti aspiranti maschi e quante femmine, quanti competenti maschi e quante femmine. Mai pensato alle "quote azzurre" dove di fatto prevalgono le donne. Chissà come mai non si è ancora pensato a quote paritarie di maschi, femmine, indifferenti. Ma sicuramente arriveranno.
  • Renzianamente - Proclama "sono abolite le Province" e dopo anni le province continuano ad esistere; proclama "se non vince il SI lascio governo e politica" e dopo che ha vinto il NO è sempre lì a politicare; proclama "aboliremo il Senato" e probabilmente sarebbe andata come con le province e la politica; prolama "torno a casa senza imdennità, senza pensione, senza stipendio" e chissà se il segretario del PD lo fa gratis.

mercoledì 7 dicembre 2016

Numeri - Riforme costituzionali - Incomprensioni

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  • Numeri - 40 è maggiore di 30, maggiore di 20, maggiore di 10 ma non maggiore di (30+20+10). 40% puè essere maggioranza relativa, una forte maggioranza relativa ma mai maggioranza assoluta. Col 40% alle elezioni europee si può esultare per la bella vittoria ma con lo stesso 40% al referendum non si può che piangere per l'amara sconfitta. Senza variabili e incognite è solo semplice elementare aritmetica.
    Se poi i pro sono il 40% del 50%, teoricamente i contro possono anche essere il rimanente 80%.

  • Riforme costituzionali - Ricordo tre tentativi di riforme: nel 2001, nel 2006, nel 2016. Se ben ricordo, nel 2001 la riforma approvata in Parlamento dal centrosinistra con qualche voto di maggioranza superò il referendum popolare anche perché l'opposizione non fece convinta campagna per il NO, pensando che sarebbe tornata al governo e avrebbe approvato una più confacente riforma. Così fu, ma le riforme approvate a maggioranza semplice dal centrodestra e dal centrisinistra, sottoposte a referendum sono state bocciate nel 2006 e nel 2016 mentre quella del 2001 è tuttora valida e considerata sbagliata quasi da tutti.
    Da questo mi par di capire che se le riforme costituzionali non vengono approvate con maggioranza qualificata difficilmente vengono confermate dalla maggioranza degli elettori. E mi pare una cosa logica: se chi in parlamento approva la riforma non rappresenta la maggioranza dei cittadini, la maggiornaza dei cittadini non approverà la riforma.

    Con solo due parti politiche al 51% dell'una si contrappone il 49% dell'altra e presumibilmente alla maggioranza in parlamento corrisponde la maggioranza nel Paese. Se le parti sono tre può bastare il 34% per avere la maggioranza contro il 33% delle altre. Se le percentuali in parlamento corrispondono alle percentuali degli elettori, una riforma approvata da questa maggioranza difficilmente avrà la maggioranza referendaria: se l'avesse significherebbe che gli eletti non rappresentano adeguatamente gli elettori.

    Io capisco che se le riforme costituzionali non si concordano in Parlamento sono solo una perdita di tempo, gli altri non so.
     
  •  Incomprensioni - Io avevo capito che Renzi avesse detto "se al referendum non vince il SI lascio il governo e la politica": sono io che ho capito male, è Renzi che non si è spiegato bene o che è un inguaribile ballista? Io avevo capito che la Costituzione e la sua eventuale riforma fossero cose condivise e patrimonio di tutti: dopo il NO referendario in tv ho visto invece manifestanti esporre un grande cartello con scritto "era la riforma del PD". E ce la volevano imporre?