sabato 25 gennaio 2020

Emilia-Romagna


In questi giorni tutti parlano di Emilia-Romagna e allora ne parlo anch'io. 
A quanto ne so, ma mi posso benissimo sbagliare, non si dovrebbe parlare di emiliano-romagnoli ma di emiliani e romagnoli e non confondere emiliani con  romagnoli. Ma non sapendo ben distinguere gli uni dagli altri mi riferirò anch'io all'Emilia-Romagna e a tutti suoi abitanti . A sentire il signor Bonaccini parrebbe che se i suoi corregionali stanno meglio di tutti gli italiani e di tutti gli europei è solo merito suo e se a governare la regione sarà l'inesperta signora Borgonzoni tutto potrebbe andare male. 
Io penso che  il benessere locale dipenda più dalla laboriosità e capacità degli abitanti che dalle eccelse qualità del Presidente della Regione, più dalle regole di Bruxelles e Roma che da quelle locali. Ma forse non è tutto come proclama l'attuale presidente e in ogni caso provare a cambiare per qualche anno non può danneggiare più di tanto e magari portare un vantaggio come spesso avviene con le novità. 
Dicono che anche il padre della Borgonzoni non la voterà, questo non significa che sia inadatta e incapace ma più semplicemente che conoscendo il padre sa che è meglio non pensarla come lui.
Sento il signor Bonaccini affermare che lui è nato e vissuto nella regione mentre il signor Salvini, che fa tanta campagna elettorale ma non è candidato alla presidenza, è solo un ospite dell'accogliente Emilia-Romagna. Ovvio quindi per lui che i corregionali dovrebbero preferirlo. In altri termini: prima gli emiliano-romagnoli. A me questo discorso ricorda tanto il "prima gli italiani" di Salvini, tanto criticato e tacciato di razzismo dai sostenitori di Bonaccini. 
Ma come sempre si usano due pesi e due misure:  dire a destra prima gli italiani degli africani è deprecabile mentre dire a sinistra prima gli emiliano-romagnoli dei lombardi o altri italiani è giusto ed encomiabile.
Bonaccini afferma che per risolvere i problemi hanno fatto questo e quello, ma la domanda è se i problemi sono stati risolti. Probabilmente non del tutto se promette che faranno così e cosà, senza cambiare politica.
A sentire lui in quella regione sono da sempre bravissime persone, buone ed accoglienti con tutti. Non metto in dubbio che possano esserlo attualmente ma io ricordo un certo Benito Mussolini nato da quelle parti che non mi pare goda della stima e dell'apprezzamento dei tifosi di Bonaccini. Sarà l'eccezione che conferma la regola. Ricordo anche il Triangolo Rosso, ove tra il settembre 1943 e il 1949 si registrò un numero particolarmente elevato di uccisioni a sfondo politico. 
Saranno senz'altro tutti buoni e accoglienti,  almeno perché giova al turismo locale e conseguenti interessi economici.



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