sabato 30 giugno 2018

Fedeltà -Impressioni

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Fedeltà - Non dev'essere stato facile per un vecchio militante del PD adattarsi. Ma per il partito si accetta tutto, a partire dal cambiamento del suo nome. Da PCI (Partito Comunista Italiano), a PDS (Partito Democratico della Sinistra), a DS (Democratici di Sinistra), a PD (Partito Democratico) passando per l'Ulivo. Io mi perderei, ma il fedele compagno sa bene a cosa è stato fedele, forse. Nel corso del tempo per fedeltà al partito ha tifato per l'URSS contro ungheresi e cecoslovacchi, ha manifestato contro il Patto Atlantico e la Nato, ha appoggiato la Russia contro gli USA. Ora è ancora contro gli ungheresi ma anche contro la Russia e a favore di USA, Patto Atlantico, Nato. 
Era contro i profughi italiani dall'Istria ed è favorevole ai profughi africani, coerentemente mettendo sempre gli stranieri prima degli italiani.
Ma anche con i migranti prima doveva pensare che più ne arrivavano e meglio era, che quelli eventualmente in sovrappiù sarebbero andati in Francia o Germania o altrove. Poi ha dovuto tardivamente riconoscere che così non era e appoggiare Minniti e la sua politica di contrasto all'immigrazione incontrollata. Se poi quella politica viene accentuata da altri torna ad essere sbagliata e va contestata.
È stato contro chi lavorava quando gli altri si rifiutavano di farlo cioè contro i crumiri, contro i padroni e per i lavoratori, contro i cattolici e contro la chiesa. Trascurando i vari passaggi intermedi ora si trova a sostenere i crumiri africani contro i lavoratori italiani, applaudire il Papa se auspica l'invasione islamica. Era per il proletariato ora deve essere contro la prole e per le coppie sterili, era per la maggioranza dei poveri ed ora deve essere per le minoranze dei ricchi che chiamano diritti civili i capricci che possono permettersi.


Impressioni - Certamente è solo una mia impressione, ma il PD mi sembra un esercito di soli generali. Tante personalità di spicco non cessano di agitarsi e frequentare studi televisivi ma dai risultati elettorali non sembra abbiano molto seguito fra la gente. Come al solito trovano un tema, uno slogan e lo ripetono tutti e sempre. Ora tutti affermano che Salvini è sempre in campagna elettorale, dimenticandosi delle loro "mance votive". Lo dice Tizio, lo ripete Caia, lo ricorda Sempronio. E tutti affermano che Salvini aveva promesso di rimpatriare 600 mila clandestini e non ha fatto nulla. Se l'avesse fatto chissà cosa direbbero. Lo accusano di non mantenere le promesse pur essendo al governo già da settimane. E pensare che per fare arrivare quei 600 mila hanno impiegato anni. Altro mantra è quello degli "alleati" europei sbagliati di Salvini, come se con gli alleati giusti si fossero ottenuti chissà quali successi e grande considerazione dell'Italia.



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