martedì 12 giugno 2018

Non capisco

Non capisco. Se vogliono davvero andare in Germania o Francia perché non si servono delle linee aeree dirette senza passare per l'Italia? Perché non li fanno né imbarcare né sbarcare? Chissà se scelgono itinerari più rischiosi e più costosi solo perché solo da noi vengono (venivano, spero) accolti generosamente e indistintamente, liberi di tentare poi di andare illegalmente altrove. Chissà perché pagando organizzazioni criminali si sentono in  diritto d'avere gratis  vitto, alloggio, trasporto, ecc.. Chissà se la legge del mare va integrata col detto cinese per cui chi salva la vita a qualcuno ne deve poi avere cura per sempre. Chissà se la legge del mare che impone di terminare il soccorso portando il naufrago in porto sicuro non si riferisce ai veri naufragi e a porti sicuri dalla tempesta. Chissà  se vanno portati nel porto più vicino o in quello più sicuro: nel primo caso può essere a Malta, nel secondo magari a Bonifacio o Marsiglia. Capisco che quando una nave di passaggio si trova in prossimità di un naufragio presti immediato soccorso, sbarchi i naufraghi nel porto più vicino e prosegua nella sua rotta. Non capisco  perché una nave che ha l'unico scopo di traghettare dalla Libia all'Europa chi si mette volontariamente in pericolo  deva necessariamente attraccare in porto italiano e non in uno spagnolo, francese o magari tedesco: il porto di Amburgo non è meno sicuro di quello di Pozzallo. Ci vorrà più tempo, vorrà dire che per i naufragi programmati ne terranno conto. Non capisco perché una volta salvati e sbarcati debbano poi essere comunque mantenuti anche senza averne diritto e ricevere più degli ospitanti senza nulla dare. Chissà perché ci preoccupiamo di sfamare quelli che possono permettersi il viaggio verso e oltre il Mediterraneo e non tutti quelli che nel mondo patiscono la fame e non hanno i mezzi per arrivare nel mare nostrum, ammesso che sia possibile. Se un'auto scassata si ferma in autostrada chissà se quelli che predicano l'accoglienza si portano gli occupanti a casa e li ospitano gratis per un paio d'anni.
Sono il meglio per suscitare compassione e intenerire i cuori, ma non capisco cosa ci facciano nel mare tanti minori non accompagnati, tanti bambini e tante donne incinte che non fuggono da guerre e non possono essere considerati migranti in cerca di lavoro ma solo furbastri pronti ad approfittare della nostra dabbenaggine, della nostra tutela sociale e della difficoltà e costo dei rimpatri. Non capisco perché chi ci truffa dichiarando inesistente diritto all'asilo lo possa fare impunemente, non essere sanzionato ma beneficiato. Se poi le pratiche burocratiche spettano al primo Paese su cui il naufrago mette piede non capisco perché non spetti all'Olanda o alla Germania quando dal mare sale in nave olandese o tedesca.



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