sabato 25 giugno 2011

Se fossi

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Napoli: da vent'anni governata del centrosinistra, da vent'anni immersa periodicamente nei rifiuti. Di tanto in tanto un tale che governa l'Italia ma non la città si assume il compito di risolvere l'emergenza, lo fa, l' emergenza finisce e il problema torna nelle mani degli amministratori locali, il problema non viene risolto e torna l'emergenza. Se fossi napoletano alla prima occasione avrei cercato di cambiare gli amministratori: non ero certo che i nuovi avrebbero risolto il problema, ma ero certo che i vecchi non l'avevano risolto. L'occasione viene, si fanno l'elezioni e si sceglie sì di cambiare, ma sempre restando nel centrosinistra, anzi preferendo quelli che più di tutti impedivano la soluzione del problema, quelli che non vogliono le soluzioni che nel resto d'Italia, nel resto d'Europa, nel resto del mondo civile consentono di smaltire vantaggiosamente i rifiuti. E ci si vanta pure di avere dato uno schiaffo (metaforico) a quel tale che se non altro risolveva l'emergenza. Gli si dà uno schiaffo e ci si meraviglia che non porga l'altra guancia, ci si scandalizza che non provveda alla nuova cronica emergenza. E poi ci sono quei cattivoni del Nord che - da fessi quali sono - fanno raccolta differenziata, costruiscono nel loro territorio inceneritori e potrebbero benissimo mostrare solidarietà ai furbi che queste cose non le vogliono fare: e invece no, rifiutano la "solidarietà" napoletana, i rifiuti solidi urbani di Napoli.
Credo che laggiù si dica "passata la festa, gabbato lo Santo" e "cà nisciuno è fesso": attenersi a questi proverbi non mi pare molto encomiabile, ma io non sono napoletano. 

Se lo fossi direi "Chi è causa del suo mal pianga se stesso".


Wikio

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