sabato 5 dicembre 2009

I siciliani

M'ero fatto l'idea che i siciliani fossero come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo; se gli fai una domanda muovono la testa come per dire sì, fanno schioccare la lingua e vogliono dirti no. Pensavo che così fossero i siciliani, i mafiosi siciliani specialmente, quelli che dicevano omertosi.
E invece ... hiii, quanto parlano; non la smettono mai. Il boss parla col picciotto e gli racconta per filo e per segno cosa fa e cosa pensa di questo e di quello, il picciotto parla con altro picciotto che gli racconta le confidenze che lo stesso o un altro boss ha fatto a lui. Peggio delle "barufe ciosote". In quell'ambiente che tutti dicono omertoso si parla eccome: il mercato del pesce a Venezia, un mortuorio al confronto.
E poi dopo avere fatto e commentato ammazzamenti et similia se finiscono la latitanza si danno al pentitismo: è il loro modo di andare in pensione dopo anni di duro lavoro e più hanno lavorato e migliore sarà il trattamento pensionistico, a spese del contribuente. E da bravi pensionati cominciano a raccontare dei bei tempi andati; magari non sarà tutto vero, magari infiorettano il racconto per far piacere ai nipotini, gli dicono quello che vogliono sentire e sarannno tutti felici e contenti; e dopo giorni e anni sempre lì a raccontare, a soddisfare la loro curiosità con racconti veri o di fantasia. Adorano i bambini.
E io che pensavo che i siciliani se gli facevi una domanda alzassero il mento schioccando un "cek" per dirti no.

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