venerdì 12 marzo 2021

Eccezioni

In tempi di covid capita che le rigide norme del Dpcm vietino gli spostamenti tra Regioni se non per motivi di lavoro, di salute e di necessità. Capita anche che sul treno Torino-Milano viaggi un aitante giovanotto di colore nero scuro. Capita che un controllore (sono una rarità) gli chieda il biglietto e quel giovin signore risponda di non averlo. Il controllore lo informa che deve fargli pagare biglietto e multa. Con me sarebbe invitabile ma da chi gode di extraterritorialità é molto probabile che non verrebbe mai pagata. Così gli viene proposta l'alternativa: o paga o scende alla prossima fermata. E il giovanotto non paga e contesta il fatto di dovere pagare molto più del costo del biglietto, affermando che in Inghilterra questo non succede. In attesa della prossima fermata il controllore chiede al viaggiatore dove vorrebbe andare. Non lo sa bene, ma alla fine risponde Ventimiglia.
Evidentemente non sa nemmeno dove sia Ventimiglia, l'avrà sentita nominare dai compaesani. Se davvero volesse andare a Ventimiglia da Torino avrebbe preso un altro treno, lo stesso che io prendo per andare da Torino a Savona. Lui va dove riesce andare. Scenderà a Santhià, prenderà il successivo treno per Milano e se, molto improbabilmente, un altro controllore glielo imporrà scenderà a Vercelli o Novara e si ripeterà la storia. Sembra sia una cosa normale, ma se non sa dove vuole andare quali mai possono essere i"motivi di lavoro, di salute e di necessità" che gli consentono gli spostamenti tra Regioni?




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