giovedì 11 aprile 2013

18 aprile

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Mio fratello ed io non votiamo allo stesso modo: può essere che lui veda le cose meglio di quanto le veda io, può essere che io sbagli a non fare come lui, ma può anche essere che lui ha nove anni meno di me.
Nove anni non sono moltissimi, ma  io il 18 aprile 1948 avevo più di dieci anni e lui appena più di di 1 e sicuramente di quelle elezioni non ricorda niente.
Io invece credo di ricordare, pur dopo tanti anni il clima di quei giorni. Due anni prima mio padre aveva votato "Repubblica" e mia madre "Monarchia", ma ora entrambi avrebbero votato DC. E non solo loro ma sicuramente anche nonni e zie paterni, nonna e zia materne, ma forse non nonno e zio. Tranne forse questi ultimi, eravamo tutti cattolici praticanti e in parrocchia erano tutti esplicitamente pro DC.
Fronte Democratico Popolare per tutti noi significava "comunista", comunista significava "Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche" (CCCP in cirillico, URSS in italiano) e URSS significava "ateismo di stato": assolutamente incopatibile con la nostra fede.
Su "il Vittorioso" c'era una specie di gioco dell'oca che illustrava le disastrose conseguenze di una vittoria del "Fronte",  io avevo una grande quantità di "bollini" con scudo crociato e motto "Libertas", quello della DC, non so da chi ricevuti. Credo fosse un foglio
con i bollini da staccare e incollare come i francobolli,  non ricordo bene: di certo mi ero impegnato a incollarne ovunque il più possibile e tenevo fede al mio impegno.
Sulla balconata della sede della Democrazia Cristiana, in Corso Palladio,  oltre a un grande simbolo di quel partito ce n'era anche uno simile a quello del Fronte Democratico Popolare: un grande cartello con la faccia di Garibaldi e il cartello girava fino a capovolgersi e la faccia di Garibaldi diventava quella di Stalin, le sopracciglia dell'uno diventavano i baffi dell'altro, la barba dell'uno i capelli dell'altro: indubbiamente non si vedeva più la faccia dell'eroe dei due mondi ma quella del  piccolo padre. Un modo esplicito per illustrare "se voti Fronte  voti  Stalin" e la cosa non poteva non preoccupare tutti coloro che non consideravano paradisiaci Russia e satelliti.
Come tutti sanno quella volta la DC ebbe il  48,51% dei voti e il FDP il 30,98%. Fu grande gioia in famiglia, zia Neta mandò la sorella Teresa dalla fruttivendola del paese non tanto perché necessitasse di frutta o verdura ma per poterle dire "ah! ah" e manifestare così a quella sfegatata comunista la soddisfazione per l'esito del voto. A quanto ricordo quella campagna elettorale era stata intensa, forse pericolosamente troppo intensa.
Tutto questo per dire che io ho vissuto quell'era e quella seguente e, chissà se sbagliando, non riesco a ignorare che il PD è figlio di DS figlio di PDS figlio di PCI che (con il PSI) era la principale componente del Fronte Democratico Popolare. Non è detto che i figli assomiglino ai padri, ma non è neanche detto che abbiano invece preso tutto dalle madri e fintanto che nel PD almeno i più anziani e influenti sono gli stessi che erano nel PCI non riesco a concedere loro la fiducia che magari ora meritano, ora che non si rifanno più all'URSS e forse nemmeno a Cina o Cuba.
Mio fratello è mio fratello, figlio di stessi padre e madre, ma è nato nove anni dopo: magari ragioniamo in modo diverso osservando le stesse cose, magari io ricordo cose che lui non può ricordare. 

Il passato è passato ma non dimenticato: altri non riescono a dimenticare un'inaspettata sconfitta di 20 anni fa e chissà fino  a quando non riusciranno ad accettarla. 


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