domenica 17 novembre 2019

Per capire


Probabilmente parliamo un'altra lingua e io credo di parlare italiano.
Quando sento dire "democrazia" io penso a un Paese governato, se non proprio direttamente dal popolo, almeno in suo nome dai suoi rappresentanti. Invece basta aggettivarla con "parlamentare" per parlare di un Paese governato non in nome e per conto del popolo ma contro il popolo, da rappresentanti che non lo rappresentano se non in minima parte. Penso a un Paese in cui se i rappresentanti del popolo in modo del tutto evidente non lo rappresentano, si torna a consultare la gente per conoscere da chi vogliono essere rappresentati, si torna a votare. Penso a un Paese in cui la Costituzione democratica sia osservata in tutte le sue parti e non solo in quelle convenienti. Se si sostiene  che per la Costituzione i parlamentari sono eletti per cinque anni si consideri anche che il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere e che questo può avvenire anche quando i parlamentari fanno maggioranza pensando più al loro interesse che a quello del Paese. Ma pare invece che "democrazia" significhi che chi ha il potere se lo tiene infischiandosi più che può del popolo, come nella Repubblica Democratica Tedesca e in altre sedicenti  democrazie.

Sento parlare di fascismo e antifascismo. Ma a me sembra che si confondino i termini. Se penso al fascismo penso agli squadristi che impedivano agli altri di esprimere la propria opinione, minacciando e bastonando. Penso alle grandi adunate in piazza, penso alle scritte sui muri, penso agli insulti, E vedo che chi si dice antifascista impedisce ai "fascisti" di parlare, di esprimere la propria opinione, li minaccia e bastona, organizza raduni in piazza, scrive insulti e minacce su enormi striscioni e sui "social".
Sento questi antifascisti dire che "semina odio" chi ostenta simboli del Cristianesimo tutto "odio" e osteggia l'Islam tutto "amore". E istigano i compagni ad "amarlo" minacciandolo e dichiarandolo fascista, razzista, xenofobo e con altre amorevoli definizioni.
Se penso all'antisemitismo penso a quelli che non vogliono la Brigata Ebraica alle manifestazioni del 25 aprile e che inneggiano ai palestinesi contro gli ebrei di Israele, gli stessi che accusano gli avversari di antisemitismo. 
Questo dare a una parola il suo significato opposto mi ricorda mio figlio di 4 anni che richiesto se voleva "un panino grande così" ne indicò uno più grande e rispose  "no, lo voglio piccolo così". Penso anche a quella volta che ebbi l'idea di fare il saluto romano per dare del fascista a dei prepotenti,  ma loro non capirono. 



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