lunedì 26 marzo 2018

Non è come dicono

Non è, come dicono, che il PD ha governato bene e con equità ma non ha saputo comunicarlo e la gente non ha capito. Ha governato male e iniquamente e la gente lo ha capito benissimo. Non saprà chi degli altri è meglio ma sa sicuramente chi è il peggio e non ha votato PD.
Non è la gente che non ha capito il PD, ma il PD che non ha capito la gente. 
Ultimamente tutti gli esponenti del partito ripetevano che, grazie ai loro governi, i dati economici sono ora superiori a quelli di quattro anni fa. Sarà anche vero, ma così possono anche affermare che le ore diurne ora sono superiori a quelle di quattro mesi fa. Ma non grazie al governo Gentiloni.
In vista delle elezioni europee (sarà stato un caso) hanno aumentato dei famosi ottantaeuro il reddito mensile di chi  già ne aveva uno superiore a 800 fino a 1500. Dicono che ne hanno beneficiato 10 milioni i italiani. Dicono che è stata un'operazione di equità. Basta intendersi sul significato delle parole. Si può pensare che non sia molto equo dare a chi più ha a spese di chi meno ha, dare 160 euro a famiglie con reddito di 1490+1490 e niente a quelle con 0+1510,  privilegiare 10 milioni di cittadini su 60. Dicono che non era una regalia elettorale ma una riduzione della tassazione. 
Per il bilancio statale è indifferente avere minori entrate o più spese, per la quantità di denaro in circolazione è indifferente se è di Tizio o Caio. Per il PD è equo ricevere meno dai capienti e non dare agli incapienti, ma forse sarebbe stato  più equo fare lo sconto di soli 40 euro a quei 10 milioni di italiani e darne 40 ad altri 10 milioni con meno reddito.
In vista di altre votazioni hanno poi dato 500 euro a condizione di spenderli per divertirsi ed essere nati 18 anni prima. Magari sarebbe stato più equo darli a chi nato molti decenni prima li avrebbe spesi per vivere.
In molti anni di governo non hanno trovato modo di rimediare ad una norma (esenzione dalla tassa sanitaria) che pone limiti di reddito calcolati nel secolo scorso ai tempi della lira e mai aggiornati dal 1994 e che penalizza la famiglia fondata sul matrimonio. Ma hanno ben trovato il tempo per norme "di civiltà" che riconoscono a unioni instabili o sterili gli stessi diritti ma non gli stessi doveri della famiglia pensata nella Costituzione.
Non hanno però trovato il tempo di conoscere l'italiano ed hanno discusso e parlato di "Jobs Act", di "stepchild adoption" e di altre cose magari perfettamente comprensibili nel Regno Unito e nelle sue ex colonie ma meno da noi.
Non siamo mai stati colonia inglese ma a questo hanno rimediato facendo arrivare centinaia di migliaia di disoccupati stranieri che non sanno l'italiano ma conoscono l'inglese o magari il francese.
E invece di ostacolare l'invasione  l'hanno favorita per far fare affari agli amici a spese  dei concittadini, raccontando che venivano a pagare le pensioni degli italiani e non a beneficiare del benessere sociale che generazioni d'italiani hanno creato con lavoro, sacrifici e tasse.
Ci dicevano che erano profughi fuggenti da guerre e in minima parte lo erano. Ma la maggioranza era solo attratta dalla generosità che i nostri governanti hanno usato con i soldi degli altri. E molti ritengono iniquo razzismo che si spenda per ogni straniero più di quanto un italiano possa avere per tutta la famiglia. Ma c'è chi ci guadagna e c'è chi invece paga. 
Li hanno incentivati a buttarsi in mare per andarli a salvare, per accogliere tutti senza distinzione raccontandoci che sarebbero andati negli altri paesi europei, come se fossero tutti come l'Italia. Gli altri non li vogliono, rispedirli donde sono venuti non si può (c'è il mare), gli si da un foglio che nemmeno leggono, si lasciano circolare liberamente come fossero regolari immigrati senza nemmeno pretendere il rimborso di quanto fraudolentemente ricevuto senza averne diritto. 
Se non hanno lavoro o reddito onesto, cosa possono fare se non delinquere confidando nella quasi sicura impunità? Altri invece si limitano a sfruttare l'italica stupidità e ottenere precedenza in molti servizi e qualcuno magari trova iniquo che l'ultimo arrivato sia servito prima di chi è in fila da molto tempo: nei paesi civili non succede.
E cosa pensare della tassa patrimoniale sui depositi bancari? Uno cerca di premunirsi per eventuali necessità future e se può accantona quello che può dopo avere pagato tasse e imposte sul reddito. Non compra oro e non specula in Borsa, non mette i soldi sotto il materasso ma li lascia in banca sperando di ritrovarli quando servirà. Non ci guadagna niente, nemmeno quel poco che lo metta al riparo dalla svalutazione. Ma lo Stato lo tassa: non solo avrà il risparmio svalutato dall'inflazione ma anche decurtato dal prelievo fiscale. Per equità.


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