domenica 13 novembre 2011

Qualcuno da odiare.

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A Berlino non c'era più il muro, l'URSS era in sfacelo, gli USA non erano più un odioso nemico, i nemici di classe erano sempre meno e in Europa i partiti fratelli diventati obsoleti e inutili sparivano. Da noi no: la magistratura aveva ben fatto il suo lavoro, i partiti avversari erano svaniti, la vittoria era più che certa. E quello s'inventa un nuovo partito, la vittoria sfuma ma i compagni restano uniti: c'è ancora qualcuno da odiare, qualcuno da abbattere. In 17 anni le hanno provate tutte: con i pm, con i mafiosi pentiti, con la TV, con le prostitute, con le piazze, con il miniduomo, con i parlamentari, con i giornali italiani, con la stampa estera, con gli attacchi terroristici in America, con il terremoto in Italia, con il maremoto in Giappone, con gli sbarchi a Lampedusa, con i nomadi rumeni, con l'immondizia a Napoli, con l'Etna in Sicilia, con la quercia, con l'ulivo, con la margherita, con i comici, con i seriosi, col pettegolezzo, con le intercettazioni, con l'eccezioni ad personam, con questo no: lo tutela, questo sì: lo sputtana, con l'Italia fa schifo: c'è lui, eccetera. Chissà se erano tentativi reali o solo finti perché sotto sotto la sua esistenza faceva comodo, li teneva uniti e se lo abbattevano si affrettavano a farlo tornare, vedi ultimo governo Prodi. Ma ora sono tutti felici perché con una grave crisi internazionale sono riusciti a eliminarlo forse definitivamente. I vecchi nemici di classe sono diventati alleati, forse quando qualcuno diceva "abbiamo una banca" pensava alla BCE. Non so come siano riusciti a provocare la crisi, ma ne sono entusiasti: ora dovrebbero essere altri a togliere le castagne dal fuoco, poi qualcuno da odiare arriverà. Intanto cantano vittoria e vogliono il 12 novembre festa nazionale, festa della liberazione, dalla democrazia e dalle sue regole.

Wikio

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