martedì 23 marzo 2010

Bimbi e genitori

I genitori non pagano la mensa. Ai bambini solo pane e acqua.
(il Giornale di Vicenza)
Io sono convinto che un metro debba essere della stessa misura per tutti: non può essere che quello del venditore sia più corto di quello del compratore. Mi aspetto anche che chi proclama a gran voce che tutti devono pagare le tasse lo pretenda da amici e nemici oltre che da se stesso. Perchè allora scandalizzarsi tanto se chi non vuole pagare un servizio non ne beneficia? Se i genitori non pagano la mensa scolastica, a meno di comprovata impossibilità, significa che non desiderano che i loro bimbi la ricevano, che provvedono loro direttamente a fornirgliela e si dovrebbe rispettare la loro volontà. O forse durante le vacanze quei bimbi non mangiano? Se così fosse si dovrebbero prendere dei provvedimenti, magari anche nei confronti dei genitori. Ma se invece vogliono solo fare i furbi e non pagare la tassa per il servizio che ricevono, chi vuole che la legge valga per tutti dovrebbe prendersela con quei genitori oppure pretendere che nessuno paghi imposte, tasse, ticket, mensa, biglietto del tram, ecc. Come poi lo Stato possa fornire gratis a tutti anche alloggio e vitto (vario, differenziato, con o senza questo e quello per motivi, gusti o fisime personali o precetti religiosi) mi rimane misterioso.
Ai miei tempi chi non voleva o non poteva
(ed io fra questi) usufrire della mensa non ne usufruiva, ma i tempi cambiano.

P.S. Con quello che costa il pane conviene dargli la pastasciutta e alla loro età forse è meglio l'acqua del vino, o no?


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