mercoledì 19 novembre 2008

Che tristezza!

Che tristezza! A leggerli, i post "politici" sembrano quasi tutti una variazione (più o meno sboccata) su un unico tema, con un unico bersaglio: quello, sempre quello, soltanto quello. Controllare per credere. Sembra non sappiano sorridere, siano sempre tristemente arrabbiati, perfino che godano quando le cose vanno male. Sembrano orgogliosi di essere sempre più minoranza: sono l'elite, i soli a ragionare mentre la maggioranza del popolo bue vota per quello e merita tutto il loro disprezzo (di socialisti? di comunisti? di aristocratici? di extraterrestri?). Si dicono democratici ma sognano un paese dove la classe eletta (loro) possa gratificare il popolo della sua saggezza, un'oligarchia (di) sinistra.
In cuor loro, magari con rabbia, sono contenti che ci sia quello: uniti nell'odio se non nell'amore, nessuno da amare ma qualcuno da odiare.
Quello non è perfetto, anzi; ma sembra non abbiano molto di meglio da proporre.
Forse ora non è il momento migliore, ma ogni tanto si facciano una bella risata, senza cattiveria: magari anche a una battuta di quello. Non che le indovini tutte, ma preferisco uno che ogni tanto ci riesca a uno che non sa nè sorridere nè far sorridere, un bambinone efficiente a un serioso inconcludente.

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