venerdì 5 maggio 2023

Migranti

Li chiamano profughi, li chiamano migranti, ma in realtà gran parte di essi non lo sono. Profugo è chi è scacciato o scappa da dove è in grave pericolo, migrante chi cerca lavoro e miglior vita fuori dal suo Paese.  Quelli che dichiarano il falso per avere i benefici buonisti sono truffatori. Ci sono poi quelli che vengono non per trovare un lavoro ma l'occasione di ben guadagnare con attività illecite. Altri sono convinti di arrivare in Europa e quindi passare dall'Italia in Germania dove magari hanno parenti o in Francia di cui abitualmente parlano la lingua. Peccato che dove vogliono andare non li vogliono e restano in Italia a nostre spese  o  magari delinquendo. 
Che l'Italia non possa accogliere tutti i disperati del mondo dovrebbe essere chiaro anche al più ottuso degli immigrazionisti: già dai tempi di sant'Agostino si sa  che non si può versare il mare in una buca nella spiaggia. Che si debba salvare chi in mare si trova in pericolo è fuori discussione anche quando in pericolo vi si mette volontariamente. Ma non esiste Legge del Mare che obblighi a sbarcare i salvati in Italia e solo in Italia. Pare sia invece una trovata renziana.
E non si dica che l'Italia ha bisogno di immigrati,  ha bisogno di lavoratori che lavorino e non si trovano né fra gli italiani né fra gli stranieri. Dicono che in Germania gli stranieri sono molti di più, ma pare che i tedeschi li sappiano scegliere. Dicono anche che per un Paese di 60 milioni di abitanti (immigrati compresi) non può essere un problema accogliere 100 o 200 mila "migranti" all'anno: lo dicano alla Nigeria che di abitanti ne ha 215 milioni,
Se mancano lavoratori stagionali non servono  decine di migliaia di stranieri che per tre mesi lavorano e  per  nove vivono a nostro carico. 
Quando si è invasi dagli irregolari non è possibile accogliere migranti regolari necessari e utili. E gli invasori vanno fermati e non aiutati come invece succede, le frontiere vanno difese e  se le forze armate non servono a questo sono una spesa inutile.
Ma si potrebbe anche fare come Francia, Germania e altri: non si mandano uomini e mezzi governativi a soccorrere chi vuole naufragare ma si sovvenziona una Organizzazione Non Governativa che lo faccia e con navi cariche di centinaia di salvati chieda porto sicuro a Francia, Germania o altro: da come si comporteranno loro impareremo come fare noi.
Altrimenti riportiamo tutti quelli che arrivano là da dove sono partiti: se non sono in grado di fermare le partenze non saranno nemmeno in grado di fermare i ritorni.
Se come arrivano in Italia sono rispediti in Africa magari qualcuno ci penserà due volte prima di intraprendere un viaggio costoso e forse inutile e gli stati europei che grideranno allo scandalo vadano prenderseli. 



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