giovedì 7 ottobre 2010

Pretesti.

Che chi fa politica aspiri a governare mi pare naturale, specialmente se per decenni non ne ha avuto la possibilità. Mi pare meno naturale che per governare anzichè cercare il consenso degli elettori si cerchi di inventare necessità inesistenti, come quella di cambiare la Legge Elettorale. Che ci sia necessità di un nuovo governo per approvare una nuova legge elettorale mi sembra una colossale montatura: non basta fare una proposta di legge? Se la maggioranza la vota diventa Legge, qualsiasi sia il governo in carica e non credo che solo il Governo possa proporre le leggi. Non serve possedere un autobus per usarlo, basta comprare un biglietto! Certo che se si propone una legge che consenta di votare solo se stessi, consideri ineleggibili gli avversari e nulli i voti dati a loro probabilmente non sarebbe approvata, come non lo sarebbe una che evidentemente si proponesse di danneggiare la maggioranza: per cambiare una legge non è indispensabile un governo ad hoc, basta una buona ragionevole proposta.
Se l'inadeguatezza della legge vigente a garantire la durata della legislatura può essere un buon motivo per cambiarla, insistere invece per l'impossibilià di scegliere i rappresentanti mi sembra di più un pretesto. Poter scegliere all'interno delle liste, sempre comunque fatte dai partiti, è come poter scegliere i componenti  di un televisore o di un veicolo: uno molto esperto preferisce sceglierli uno per uno e farselo su misura, uno meno esperto sceglierà quello con il maggior numero di componenti preferiti, uno inesperto si accontenta di scegliere quello che gli pare funzioni meglio. Per me non è "assolutamente indispensabile" poter scegliere fra i componenti di un televisore, di un'auto o di una lista elettorale.


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