giovedì 16 ottobre 2008

SCUOLA. L’inserimento dei bambini che non conoscono l’italiano

IL GIORNALE DI VICENZA
Giovedì 16 Ottobre 2008 provincia Pagina 30
SCUOLA. L’inserimento dei bambini che non conoscono l’italiano

Aule solo per stranieri
«Da noi esistono già»


«La mozione della Lega Nord sull’inserimento scolastico dei ragazzi stranieri? La condivido al punto che avrei potuto scriverla io».
Antonio De Sanctis, assessore alla pubblica istruzione dell’amministrazione arzignanese di centrosinistra, non può certo essere sospettato di simpatie leghiste; però è un amministratore pragmatico, che ben conosce il connubio scuole-immigrazione e bada alla risoluzione dei problemi piuttosto che alle colorazioni politiche.
Per questo il provvedimento approvato l’altra sera alla Camera dei deputati sulle modalità di iscrizione e frequenza delle scuole di ogni ordine e grado da parte di ragazzi stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana lo fa sorridere: «Qui ad Arzignano lo facciamo già da dieci anni». «Per una volta ci lodiamo da soli, perchè siamo all’avanguardia - si concede De Sanctis -: a suo tempo non abbiamo fatto gli struzzi e abbiamo subito affrontato il problema. Ad Arzignano, pur essendoci da anni una massiccia presenza straniera, infatti, non si sono mai verif icati i problemi di altre realtà riguardo alla scuola, e abbiamo evitato picchi e ghettizzazioni. È una cosa di buon senso pure che non ci si possa iscrivere a scuola dopo il 31 dicembre: quel tempo servirà al ragazzo per iniziare ad apprendere l’italiano, e l’hanno successivo potrà essere inserito con una preparazione maggiore».
Per riuscire in tutto ciò, ad Arzignano si sono usati in buona parte i metodi contenuti dal nuovo provvedimento: a partire dall’inserimento, alle medie, dei ragazzi stranieri che non spiccicano una parola d’italiano in gruppi di alfabetizzazione, fino ai tre pomeriggi di doposcuola con lezioni di lingua e di educazione civica per i bambini stranieri che vanno alle elementari.
E poi si è riusciti a mantenere tante scuole di piccole dimensioni, oltretutto istituendo classi con un numero contenuto di allievi ove la presenza di bambini stranieri è più massiccia. Il tutto grazie a una stretta collaborazione tra scuola e amministrazione comunale.
«Su questi temi ci sono state reazioni politiche, anche da parte del centrosinistra, che non mi sento di condividere - conclude De Sanctis -, perchè prima serve conoscere il problema, e poi si può parlare».P.R.


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