giovedì 16 marzo 2017
Ossessione
Anche Minniti, come tutti i suoi compagni di partito, é ossessionato dall'idea che dobbiamo andar per mare a "salvare vite umane", dobbiamo accogliere "chi fugge dalle guerre o dalla miseria" e "i minori non accompagnati". Non l'ha detto espressamente ma sicuramente pensa che dovremmo accogliere anche quelli che fuggono dalle patrie galere, dal suocero o dalla suocera troppo invadenti, dalle mogli bisbetiche e ovviamente tutti i minori che scappano di casa. E se nel Mediterraneo dovesse cessare l'eterna "emergenza migranti" dovremmo andare a cercarli in qualche altro angolo del vasto mondo mper non perdere occasioni di salvare vite umane e accogliere fuggitivi.
Naturalmente dopo avere salvato le persone, che si mettono in mare e in pericolo solo perché certe di essere "salvate" e traghettate da noi, mica possiamo limitarci a quello: dobbiamo provvedere al loro mantenimento a tempo indeterminatpo nostro carico.Credo che se la spesa e la difficile convivenza non fosse a carico dei tartassati sudditi italiani ma invece di quelli che proclamano "più ne arrivano e meglio è", credo che ci penserebbero due volte prima di annunciare al mondo intero la nostra generosa accoglienza. Ma loro non ci rimettono, anzi ci guadagnano e a pagare è sempre chi magari - come siusa dire - non arriva alla terza settima del mese.
Vogliono che accogliamo l'intero mondo, ma anche Cristo ha detto che si deve prima pensare alla propria famiglia. Ed egli le disse: “Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini” (Marco 7,27). Non ò bene togliere ai familiari per dare agli estranei, non è bene trascurare la propria famiglia per far bella figura con gli amici al bar, non è bene trascurare i propri concittadini per far bella figura in europa.
Dice:"Il problema non sono i migranti ma la mancanza di integrazione". Sicuramente se c'è disponibiltà di lavoro e carenza di lavoratori i migranti non son o un problema.Ma non mi sembra sia questa la situazione oggi in Italia, dove anzi c'è disponibilità di lavoratori e carenza di lavoro. L'integrazione fra chi ha interessi contrastanti e concorrenziali non è facile e diventa impossibile in una comunità estranea di cui non si tollerano usi e trdizioni e in cui non si vuole integrarsi. È possibile favorire l'integrazione per il migrante che la cerca e vuole, ma non per l'invasore che non vuole l'integrazione ma la sopraffazione.
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