sabato 27 giugno 2009

Non mi piace

Non mi piace, ma non mi sorprende. Dopo Repubblica che ripubblica per settimane subdole domande e articoli tesi a infangare ecco il Giornale che fa altrettanto.
A palle di neve si risponde con palle di neve, ma a palate di letame non meraviglia se si risponde con palate di letame, insozzando avversari e spettatori.
E non mi meraviglia se, al solito, quando il letame colpisce chi per primo l'ha usato questi trova la cosa oltremodo indecente. Una certa supponenza fa apparire bella e buona qualsiasi cosa si faccia fino a quando anche gli altri la fanno: allora diventa spregevole e cattiva. Magari si ammette di avere forse sbagliato - errare è umano - ma è diabolico da parte di altri ripetere quel nostro errore: è già successo.



venerdì 19 giugno 2009

Fatta la legge

"Fatta la legge, trovato l'inganno". Non intendo entrare nel merito della questione; non metterei la mano sul fuoco sostenendo che la persona oggetto delle accuse, insinuazioni, pettegolezzi (gossip) è innocente, ma non la metterei nemmeno per dire che è innocente e veritiero chi accusa, insinua, spettegola.
Mi pare tuttavia di capire che se la "legge Alfano" impedisce di eliminare
ora e subito l'avversario politico per via giudiziaria, si cerca di ottenere lo stesso risultato per altre vie, non previste e vietate da quella legge.
Dove non possono PM, possono MP (Media Pettegoli): bene o male, vero o falso, giusto o sbagliato che sia.

Non sempre è bene

Stupro dopo la discoteca a Milano. Preso un clandestino già espulso
Leggo questo titolo e amaramente penso quanto siano frequenti i casi di persone che teoricamente dovrebbero essere nell'impossibilità di commettere reati e invece tornano a commetterli.
Una persona perbene rispetta gli altri, si sente in dovere di "non fare agli altri quello che non vorrebbe fosse fatto a se stesso", rispetta le norme per rispetto ai concittadini che le hanno volute e democraticamente ottenute. Chi invece non si sente moralmente tenuto al rispetto di queste norme le osserva solo se non può farne a meno, se vi è obbligato, se l'inosservanza può causargli più male che bene.
Se vado di nascosto in un paese straniero violandone le regole, senza remore morali continuerò a non rispettarle: non le riconosco, le sento estranee, non le rispetto, se non vi sono obbligato, e me ne faccio beffe.
Se fare una cosa comporta sicura espulsione, non la faccio; se le probabilità che mi scoprano sono una su dieci, la faccio; se sono 1 su due, ci penso; ma se so che il massimo che rischio è avere un foglio di espulsione e restarmene, la faccio e mi diverto anche. Il foglio ricevuto posso buttarlo o farne raccolta, a gara con i miei compatrioti o a testimonianza di quanto sia divertente prendere in giro gli abitanti di quel paese, avere cento ingiunzioni con cento nomi diversi e farmene un baffo.
Malissimo che possa andare, vado al mio paese, visito parenti e amici, racconto le mie bravate e torno nel paese straniero, clandestinamente e pronto a fornire un altro nome se mi capitasse di essere scoperto.
Analogalmente se, per qualsiasi reato io commetta, ho buone probabilità di:
non essere arrestato;
se arrestato, essere libero di circolare in attesa del processo;
se libero di circolare, non essere processato in tempo;
se processato in tempo, essere condannato a pena mite;
se condannato, uscire anzitempo dal carcere;
se in pratica ho buone probabilità di farla franca o quasi, nulla mi impedisce di fare quello che più mi aggrada.
Non sempre è così, può anche capitare che chi non commette alcun reato vada in carcere e vi rimanga per lunghissimo tempo, innocente in attesa di giudizio.
Periodicamente poi le carceri "scoppiano". La cosa non può meravigliare se permettiamo a chiunque di venire da noi e molti delinquenti sono attratti dalle possibilità loro concesse: se non finiscono in carcere, continuano a delinquere.

Dicono che l'immigrazione è un bene per il Paese. Anche la pioggia è un bene per il Paese, ma non quando è troppa o quando diventa grandine.

venerdì 5 giugno 2009

Due domande

In merito alle famose dieci domande fatte da 'Repubblica' mi chiedo cosa direi se, con altri nomi, mi fossero poste le domande 1, 2, 3, 5, 6, 7 e cosa risponderei alle domande 4, 8,9, 10 se mi trovassi nelle situazioni in esse citate: quasi di sicuro manderei cortesemente a farsi benedire chi insistesse per avere le riposte, col quasi riferito solo a cortesemente.
Mi piacerebbe anche conoscere perchè, a qual fine, per quale motivo, a quale scopo sono state fatte le domande 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10 e, mutatis mutandis, cosa risponderebbe il signor D'Avanzo alle stesse domande: forse non lo saprò mai.




giovedì 4 giugno 2009

Specchi

A volte ho l'impressione siano come specchi su pareti opposte che si rimanano l'immagine l'un l'altro moltiplicandola all'infinito.
Se un giornale italiano scrive bene di un personaggio italiano di solito finisce lì, ma se ne scrive male qualche corrispondente straniero riprende la notizia, vedendovi una conferma di quello che pensa o vuole pensare degli italiani in genere e di quel personaggio in particolare o che la gente del suo paese vuole leggere.
Detta da un giornale straniero - per definizione sempre autorevole - la notizia assume maggior valore e viene riproposta dai giornali italiani, divenendo così argomento per altri giornali stranieri che saranno citati da altri giornali italiani.
E una notizia di poco conto diventa un affare internazionale, una melma dove in molti possono razzolare, tanto più se riguarda un personaggio anomalo o eccezionale che dir si voglia.


martedì 2 giugno 2009

Mi hai convinto

Caro Franceschini mi hai convinto. Da quando sei alla guida del PD - PciDc senza comunisti, italiani e cristiani - ti vedo ogni giorno, ogni giorno sento in TV il tuo torrentizio parlare, il tuo svelto argomentare su tutto, teso a un chiaro nobile obiettivo. Ti ascolto con attenzione e mi hai convinto: mi hai convinto a votare per i tuoi avversari.