Guardo Omnibus (La 7) e vedo un signore distinto, con i capelli grigi, parlamentare, scrittore, giornalista: sembra una persona seria, ragionevole, assennata. Ma poi comincia a parlare e lo sento dire che tutti i mali d'Italia (o del mondo?) hanno un' unica fonte: Silvio Berlusconi.
Da quanto capisco, in Italia tutta la stampa, tutta la televisione e probabilmente tutta la telefonia, tutti i muri , le panchine, i tavoli dove si possa scrivere qualcosa sono soggetti al suo controllo.
Dovrei ritenere che anche La Repubblica, il Manifesto e perfino l'Unità (da quando è altri a dirigerla) stampino solo veline berlusconiane, che nessuno possa usare Internet o antenna satellitare per vedere liberamente cosa succede nel mondo, che Tg3, Annozero e altri programmi non allineati vengano oscurati, che tutto il resto non sia che una copia di Rete 4, del TG di Fede.
Se lo dice la persona ammodo che ho visto dovrei crederci, ma è stato più forte di me: m'è venuto da ridere. Mi è sembrato che quel signore, nonostante le apparenze, avesse un chiodo fisso, un' ossessione; a meno che non volesse solo far ridere rimanendo serissimo, alla Buster Keaton.
venerdì 19 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
Prodotti scaduti
Ogni tanto ho notizia di truffatori che cambiando le etichette presentano prodotti scaduti come se fossero stati fatti ieri. Ogni tanto qualcuno di questi galantuomini viene scoperto, denunciato e magari condannato. Chissà perchè quando sento queste storie mi vengono in mente partiti e uomini politici, gli stessi di 15, 30, 50 anni fa, che si presentano come nuovi: sempre nuove etichette per contenuti forse scaduti.
Strana associazione d'idee.
Strana associazione d'idee.
martedì 2 dicembre 2008
Cronaca dal futuro
Ieri il governo Berlusconi ha abolito la tassa ecologica sull' aria respirata istituita dal precedente governo di centrosinistra. L' opposizione ha duramente contrastato il provvedimento denunciando il conflitto d'interessi: é noto infatti che il primo ministro è proprietario di ben due polmoni.
lunedì 1 dicembre 2008
Punti di vista
Forse è questione di punti di vista, forse è per via dell'età, forse sono "un oco", come dicevano dalle mie parti.
Non capisco infatti molte cose: perché la casa sia un bene di lusso e la TV a pagamento un bene irrinunciabile, perchè sia sbagliato non pagare ICI e giusto non pagare IVA normale per vedere il calcio in TV, perchè un poverocristo possa farsi carico di aumenti di imposta e Sky no, perché 40 euro mensili dati a chi non si può permettere la pay TV siano una miseria e 40 euro annui eventualmente tolti a chi può permettersela una enormità, perché Silvio Berlusconi sia comunque (faccia o non faccia politica) un avido capitalista-monopolista da maledire e Keith Rupert Murdoch un santo benefattore da benedire.
Non capisco neanche perché un Di Pietro si ostini a ripetere che si deve guardare la luna e non il dito: la luna è sempre quella mentre il dito può essere malato e indica la stessa cosa da 15 anni.
Non capisco infatti molte cose: perché la casa sia un bene di lusso e la TV a pagamento un bene irrinunciabile, perchè sia sbagliato non pagare ICI e giusto non pagare IVA normale per vedere il calcio in TV, perchè un poverocristo possa farsi carico di aumenti di imposta e Sky no, perché 40 euro mensili dati a chi non si può permettere la pay TV siano una miseria e 40 euro annui eventualmente tolti a chi può permettersela una enormità, perché Silvio Berlusconi sia comunque (faccia o non faccia politica) un avido capitalista-monopolista da maledire e Keith Rupert Murdoch un santo benefattore da benedire.
Non capisco neanche perché un Di Pietro si ostini a ripetere che si deve guardare la luna e non il dito: la luna è sempre quella mentre il dito può essere malato e indica la stessa cosa da 15 anni.
mercoledì 19 novembre 2008
Che tristezza!
Che tristezza! A leggerli, i post "politici" sembrano quasi tutti una variazione (più o meno sboccata) su un unico tema, con un unico bersaglio: quello, sempre quello, soltanto quello. Controllare per credere. Sembra non sappiano sorridere, siano sempre tristemente arrabbiati, perfino che godano quando le cose vanno male. Sembrano orgogliosi di essere sempre più minoranza: sono l'elite, i soli a ragionare mentre la maggioranza del popolo bue vota per quello e merita tutto il loro disprezzo (di socialisti? di comunisti? di aristocratici? di extraterrestri?). Si dicono democratici ma sognano un paese dove la classe eletta (loro) possa gratificare il popolo della sua saggezza, un'oligarchia (di) sinistra.
In cuor loro, magari con rabbia, sono contenti che ci sia quello: uniti nell'odio se non nell'amore, nessuno da amare ma qualcuno da odiare.
Quello non è perfetto, anzi; ma sembra non abbiano molto di meglio da proporre.
Forse ora non è il momento migliore, ma ogni tanto si facciano una bella risata, senza cattiveria: magari anche a una battuta di quello. Non che le indovini tutte, ma preferisco uno che ogni tanto ci riesca a uno che non sa nè sorridere nè far sorridere, un bambinone efficiente a un serioso inconcludente.
In cuor loro, magari con rabbia, sono contenti che ci sia quello: uniti nell'odio se non nell'amore, nessuno da amare ma qualcuno da odiare.
Quello non è perfetto, anzi; ma sembra non abbiano molto di meglio da proporre.
Forse ora non è il momento migliore, ma ogni tanto si facciano una bella risata, senza cattiveria: magari anche a una battuta di quello. Non che le indovini tutte, ma preferisco uno che ogni tanto ci riesca a uno che non sa nè sorridere nè far sorridere, un bambinone efficiente a un serioso inconcludente.
domenica 16 novembre 2008
Villari
Villari o non Villari: questo è il problema.
Cerco, con buona volontà, di capire perché la scelta di questo signore possa comportare conseguenze paragonabili a quelle derivanti a suo tempo dalla scelta di Elena.
Credo che le cose stiano così:
Cerco, con buona volontà, di capire perché la scelta di questo signore possa comportare conseguenze paragonabili a quelle derivanti a suo tempo dalla scelta di Elena.
Credo che le cose stiano così:
- il presidente della Commissione di Vigilanza sulla RAI-TV è scelto da una commissione che decide a maggioranza qualificata;
- la maggioranza é qualificata per garantire una scelta gradita anche all'opposizione;
- sembra evidente che tale norma miri all'accordo e non allo scontro, alla scelta di persona a garanzia non a dispetto;
- per consuetudine la maggioranza accettava il candidato dell'opposizione e questa, credo, nello spirito della norma non candidava persone inaccettabili;
- così, a parti invertite, si è comportata recentemente la maggioranza in occasione della scelta per altro incarico istituzionale;
- la minoranza, adducendo un diritto consuetudinario, ha insistito su un candidato ritenuto inaccettabile, creando una prolungata fase di stallo;
- per uscire dallo stallo, nel pieno rispetto della legge, è stata scelta una persona appartenente, secondo la prassi, alla minoranza. Il dottor Villari, appunto.
- la maggioranza vada incontro alle richieste della minoranza e questa non faccia altrettanto;
- si gridi al "regime" quando viene applicata la legge esistente, osservando per quanto possibile anche la prassi;
- si consideri arrogante chi non cede all'arroganza altrui;
- si gridi al tradimento se uno mette in pratica le promesse elettorali, pensando al Paese;
- se si vuole che il presidente della commissione sia persona scelta esclusivamente dall'opposizione, non si traduca la invocata prassi in legge, chiaramente valida per tutti e in ogni caso.
sabato 15 novembre 2008
ICI o non ICI
Non passa occasione in TV che i rappresentanti del PD non tirino fuori sempre la stessa frase: "Invece di aiutare i meno abbienti (oppure "le fasce più deboli") Berlusconi ha abolito l'ICI per i ricchi: per i più poveri avevamo già provveduto noi abolendo il 40% ".
Non essendo esperto come loro non capisco alcune cose:
Non essendo esperto come loro non capisco alcune cose:
- perché se per i poveri era bene abolire il 40% è male abolire il 100%;
- perché mia moglie con reddito di 400 euro al mese dovrebbe considerarsi ricca o ritenere irrilevante non pagare 300 euro (180 se ridotti del 40%) di ICI annua;
- perchè dicono che con Berlusconi i ricchi non pagano ICI su lussuosi palazzi e castelli, quando se ben ricordo l'esenzione si applica alla prima casa con esclusione dei fabbricati "di lusso" (salvo possibili errori catastali o castelli in rovina).
martedì 11 novembre 2008
Lavori non graditi.
Se, come si paventa, le aziende italiane chiuderanno o si troveranno nella necessità di ridurre il personale, pare che l' Italia avrà bisogno di molti nuovi immigrati per assistere i molti italiani disoccupati.
sabato 8 novembre 2008
Restaurazione?
Nel settecento era segno di nobiltà non essere abbronzati, "prerogativa" della plebe costretta a lavorare sotto il sole. In anni più recenti abbronzato non era chi lavorava (nelle fabbriche) ma chi faceva bella vita su assolate spiagge, magari esotiche. Succesivamente, col diffondersi di periodi di vacanza più lunghi e maggiore ricchezza, un' abbronzatura più o meno accentuata o persistente veniva ostentata come segno di benessere e sentirsi dire "oh! come sei abbronzato" era preso per complimento. Specialmente nella stagione invernale significava che avevi la possibilità di frequentare paesi tropicali, stazioni invernali o centri estetici. Da un po' di tempo l'entusiasmo per l' abbronzatura era un po' scemato a seguito dell'allarme per i danni dei raggi solari, ma un bel colorito scuro poteva mostrare di potere permettersi i prodotti idonei ad evitarli. Oggi, sembra, siamo tornati al settecento, una seconda restaurazione dei valori di quel tempo e dire che uno è abbronzato è un' offesa, più grave se rivolta a uno che ha la pelle scura non tanto per il tempo pur trascorso al sole delle Hawai quanto perchè metà dei suoi antenati non hanno subito le mutazioni genetiche che hanno schiarito la pelle dell'altra metà. Non so bene (lo chiederò a Walter) se perché abbronzato é più bianco di nero o più nero di bianco, se offenda gli uni o gli altri o entrambi, mentre per me rimane comunque solo un bel gradevole colore: omnia munda mundis.
PS
Sento dire che per gli americani "abbronzato" è offensivo: sarebbe bene spiegar loro che in Italia fino ieri non lo era, come è stato spiegato a me che "cold" non vuol dire caldo.
PS
Sento dire che per gli americani "abbronzato" è offensivo: sarebbe bene spiegar loro che in Italia fino ieri non lo era, come è stato spiegato a me che "cold" non vuol dire caldo.
giovedì 6 novembre 2008
Hawaii
Nero per caso
Capisco che l'elezione del presidente degli Stati Uniti d'America sia un fatto importante per tutto il mondo, ma in verità non mi entusiasmava più di tanto: non potevo votarlo, non ho ne beni nè figli negli U.S.A., sono democratico solo nel senso letterale (amo libertà e democrazia e aborro i regimi totalitari da ben prima dell'89) e non mi chiamo Walter.
Ora non si fa che parlare di Obama e così ne ho letto la biografia.
Da quel che capisco, il primo presidente nero degli Stati Uniti è nero per caso: nato negli USA (Hawaii) nel 1961, il padre nero l'ha visto solo da bimbo ed è poi vissuto con i parenti bianchi. L'orgoglio razziale dei neri nostrani è motivato solo a metà, come lo sarebbe quello dei bianchi in Kenia ed è fuori luogo lamentare la situazione italiana a confronto di quella americana: non è escluso che diventi Presidente della Repubblica un nero di 47 anni nato in Italia, quando ci sarà.
Chissà che un giorno non si discuta più di colori o di sesso, ma solo di qualità.
Ora non si fa che parlare di Obama e così ne ho letto la biografia.
Da quel che capisco, il primo presidente nero degli Stati Uniti è nero per caso: nato negli USA (Hawaii) nel 1961, il padre nero l'ha visto solo da bimbo ed è poi vissuto con i parenti bianchi. L'orgoglio razziale dei neri nostrani è motivato solo a metà, come lo sarebbe quello dei bianchi in Kenia ed è fuori luogo lamentare la situazione italiana a confronto di quella americana: non è escluso che diventi Presidente della Repubblica un nero di 47 anni nato in Italia, quando ci sarà.
Chissà che un giorno non si discuta più di colori o di sesso, ma solo di qualità.
lunedì 3 novembre 2008
Giovani
Credo capiti sovente ai giovani di una volta rifarsi alla propria esperienza personale. Altrove ho ricordato la secchia bucata di mia nonna, qui ricordo una frase (famosa in famiglia) di mio padre giovane e una di mia madre: "Ce ne sia o non ce ne sia ne voglio lo stesso" e "se non ce n' è non se ne adopera". I giovani poi maturano.
Sento dire che i giovani staranno peggio dei loro padri: forse da vecchi, ma non da giovani.
Sento dire che i giovani staranno peggio dei loro padri: forse da vecchi, ma non da giovani.
venerdì 17 ottobre 2008
Lega e PD
La Lega vuole che gli scolari immigrati imparino l'italiano per capire l'insegnante, il PD vuole che gli italiani imparino l'inglese per capire Veltroni. Mentre gli immigrati sono sempre di più, quelli che capiscono Veltroni sono sempre meno.
Quelli della Lega pensano che 70% di alunni stranieri in una classe siano troppi per potere integrarsi con gli italiani, quelli del PD pensano siano troppo pochi perchè tutti diventino multietnici, si capiscano in inglese o altra lingua franca e necessitino molti insegnanti.
Quelli della Lega prima di italiani si sentono veneti, lombardi, ecc., quelli del PD russi, americani, cubani, ecc.
Quelli della Lega pensano che 70% di alunni stranieri in una classe siano troppi per potere integrarsi con gli italiani, quelli del PD pensano siano troppo pochi perchè tutti diventino multietnici, si capiscano in inglese o altra lingua franca e necessitino molti insegnanti.
Quelli della Lega prima di italiani si sentono veneti, lombardi, ecc., quelli del PD russi, americani, cubani, ecc.
giovedì 16 ottobre 2008
SCUOLA. L’inserimento dei bambini che non conoscono l’italiano
IL GIORNALE DI VICENZA
Aule solo per stranieri
«Da noi esistono già»
«La mozione della Lega Nord sull’inserimento scolastico dei ragazzi stranieri? La condivido al punto che avrei potuto scriverla io».
Antonio De Sanctis, assessore alla pubblica istruzione dell’amministrazione arzignanese di centrosinistra, non può certo essere sospettato di simpatie leghiste; però è un amministratore pragmatico, che ben conosce il connubio scuole-immigrazione e bada alla risoluzione dei problemi piuttosto che alle colorazioni politiche.
Per questo il provvedimento approvato l’altra sera alla Camera dei deputati sulle modalità di iscrizione e frequenza delle scuole di ogni ordine e grado da parte di ragazzi stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana lo fa sorridere: «Qui ad Arzignano lo facciamo già da dieci anni». «Per una volta ci lodiamo da soli, perchè siamo all’avanguardia - si concede De Sanctis -: a suo tempo non abbiamo fatto gli struzzi e abbiamo subito affrontato il problema. Ad Arzignano, pur essendoci da anni una massiccia presenza straniera, infatti, non si sono mai verif icati i problemi di altre realtà riguardo alla scuola, e abbiamo evitato picchi e ghettizzazioni. È una cosa di buon senso pure che non ci si possa iscrivere a scuola dopo il 31 dicembre: quel tempo servirà al ragazzo per iniziare ad apprendere l’italiano, e l’hanno successivo potrà essere inserito con una preparazione maggiore».
Per riuscire in tutto ciò, ad Arzignano si sono usati in buona parte i metodi contenuti dal nuovo provvedimento: a partire dall’inserimento, alle medie, dei ragazzi stranieri che non spiccicano una parola d’italiano in gruppi di alfabetizzazione, fino ai tre pomeriggi di doposcuola con lezioni di lingua e di educazione civica per i bambini stranieri che vanno alle elementari.
E poi si è riusciti a mantenere tante scuole di piccole dimensioni, oltretutto istituendo classi con un numero contenuto di allievi ove la presenza di bambini stranieri è più massiccia. Il tutto grazie a una stretta collaborazione tra scuola e amministrazione comunale.
«Su questi temi ci sono state reazioni politiche, anche da parte del centrosinistra, che non mi sento di condividere - conclude De Sanctis -, perchè prima serve conoscere il problema, e poi si può parlare».P.R.
Giovedì 16 Ottobre 2008 provincia Pagina 30
SCUOLA. L’inserimento dei bambini che non conoscono l’italianoAule solo per stranieri
«Da noi esistono già»
«La mozione della Lega Nord sull’inserimento scolastico dei ragazzi stranieri? La condivido al punto che avrei potuto scriverla io».
Antonio De Sanctis, assessore alla pubblica istruzione dell’amministrazione arzignanese di centrosinistra, non può certo essere sospettato di simpatie leghiste; però è un amministratore pragmatico, che ben conosce il connubio scuole-immigrazione e bada alla risoluzione dei problemi piuttosto che alle colorazioni politiche.
Per questo il provvedimento approvato l’altra sera alla Camera dei deputati sulle modalità di iscrizione e frequenza delle scuole di ogni ordine e grado da parte di ragazzi stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana lo fa sorridere: «Qui ad Arzignano lo facciamo già da dieci anni». «Per una volta ci lodiamo da soli, perchè siamo all’avanguardia - si concede De Sanctis -: a suo tempo non abbiamo fatto gli struzzi e abbiamo subito affrontato il problema. Ad Arzignano, pur essendoci da anni una massiccia presenza straniera, infatti, non si sono mai verif icati i problemi di altre realtà riguardo alla scuola, e abbiamo evitato picchi e ghettizzazioni. È una cosa di buon senso pure che non ci si possa iscrivere a scuola dopo il 31 dicembre: quel tempo servirà al ragazzo per iniziare ad apprendere l’italiano, e l’hanno successivo potrà essere inserito con una preparazione maggiore».
Per riuscire in tutto ciò, ad Arzignano si sono usati in buona parte i metodi contenuti dal nuovo provvedimento: a partire dall’inserimento, alle medie, dei ragazzi stranieri che non spiccicano una parola d’italiano in gruppi di alfabetizzazione, fino ai tre pomeriggi di doposcuola con lezioni di lingua e di educazione civica per i bambini stranieri che vanno alle elementari.
E poi si è riusciti a mantenere tante scuole di piccole dimensioni, oltretutto istituendo classi con un numero contenuto di allievi ove la presenza di bambini stranieri è più massiccia. Il tutto grazie a una stretta collaborazione tra scuola e amministrazione comunale.
«Su questi temi ci sono state reazioni politiche, anche da parte del centrosinistra, che non mi sento di condividere - conclude De Sanctis -, perchè prima serve conoscere il problema, e poi si può parlare».P.R.
Il tandem
lunedì 13 ottobre 2008
Opposizione
Pare che un'opposizione democratica abbia anche l'obbligo di :
- opporsi a priori a qualsiasi atto del governo in carica, cercando poi eventuali ragioni a sostegno del NO;
- scendere in piazza, vantando poi presenze 10 volte superiori a quelle calcolate dalla Prefettura e accusando stampa e TV di non aver dato sufficiente informazione sull'evento, convinti che 30 mila in piazza contino più di 30 milioni a casa.
giovedì 2 ottobre 2008
Stupido o distratto
O sono stupido o sono disattento: sento dire che stiamo precipitando in un regime totalitario, pioliziesco, fascista (o stalinista?) e io non me ne sono accorto. E' pur vero che chi lo dice (con una faccia triste, scontenta, delusa) è un tale che qualche mese fa proclamava una cosa mentre ora canta tutt'altra musica e non mi pare quindi molto credibile, ma potrei essere io stupido, come quando non capivo che per parlare agli italiani si deve dire "i care" e "we can".
lunedì 29 settembre 2008
Lavoro malpagato
lunedì 22 settembre 2008
Bello ciao
Dopo un lungo letargo Veltroni sembrava si fosse svegliato, ma stava ancora sognando. Ora dicono che sia negli USA, forse anche per apprendere qualche nuovo motto da elargire ai suoi ex-comunisti-filoamericani-democratici o forse per candidarsi colà. Ma pare pensi anche di potersi sistemare al caldo africano o anche al freddo polare o anche .....
sabato 20 settembre 2008
Conflitto di interessi
Non si può servire a due padroni, tantomeno quando gli interessi dell' uno sono contrapposti a quelli dell'altro. Datori di lavoro e lavoratori hanno di solito interessi contrapposti. I cittadini italiani sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici e fra i cittadini italiani dicono che i lavoratori siano i principali contribuenti . Poichè le imposte vengono ritenute dallo stipendio lordo e lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici è pagato con le ritenute sul salario dei lavoratori dipendenti, sono questi ultimi il principale datore di lavoro dei primi. Mi chiedo come i sindacati vogliano difendere sia gli uni che gli altri: se non è conflitto di interesse é sete di potere.
I piccoli sindacati autonomi sono corporativi e ricattatori, ma fanno il loro mestiere e non dovrebbero essere spalleggiati da grossi sindacati che rappresentano anche la controparte.
I piccoli sindacati autonomi sono corporativi e ricattatori, ma fanno il loro mestiere e non dovrebbero essere spalleggiati da grossi sindacati che rappresentano anche la controparte.
martedì 9 settembre 2008
Democrazia
In democrazia sembra funzioni così: chi vince le elezioni deve governare; chi le perde deve pretendere dal governo di fare quello che non ha saputo, voluto o potuto fare quand'aveva vinto e governava.
mercoledì 20 agosto 2008
La scorta
Dato che chi va a rubare in casa altrui rischia di essere preso a fucilate e chi non vuole essere derubato rischia processi e carcere, non sarebbe opportuno che i primi fossero scortati dalla polizia per evitargli infortuni sul lavoro?
giovedì 3 luglio 2008
Briciole
- Supponenza.
Qualcuno è convinto d'avere perso le elezioni perchè gli italiani imbecilli che non sanno votare sono in maggioranza.
- Democratico.
I soliti padiglioni, i soliti gazebo, i soliti odori, la solita gente, la solita musica, ma non è la Festa dell'Unità ma la Festa Democratica.Le solite facce, i soliti politici, i soliti noti ma non è più PCI o DS o Quercia o Ulivo ma Partito Democratico. Democratico nel senso comune o come l'intendevano i comunisti? Del tipo U.S.A. o GETTA?
- Globalizzazione.
Fino agli anni '90 molti governi impedivano (più con le cattive che con le buone) ai loro cittadini di uscire dal Paese e agli stranieri di entrarvi. Ora sono molto meno, ma persone che esplicitamente si rifanno alla ideologia di quei governi esigono libertà di accesso in Italia per tutti i terrestri.
- Pro e contro.
Mai più leggi "ad personam" pro qualcuno, ma solo leggi "ad personam" contro qualcuno.
- Impronte.
Di regola quando un bimbo nasce subito gli mettono un braccialetto col nome della madre; poi va registrato all'anagrafe del Comune, viene inquadrato come contribuente, riceve il codice fiscale; poi dovrà denunciare i cambi di residenza (e sanzionato se sbaglia), periodicamente farsi delle foto e documenti di riconoscimento, riportare i propri dati su moduli, apporre firme, eccetera, eccetera, eccetera.Qualcun altro invece può limitarsi a fornire al massimo le impronte digitali senza altri obblighi. Appartengo alla regola e mi sento discriminato. Sarei felice poter avere le mie dita come unico documento, sempre a portata di mano, in sostituzione di carta di identità, PIN del bancomat, tessera sanitaria, codice fiscale, firma, eccetera, eccetera, eccetera. Col tempo, la tecnica e maggiori risorse statali ..... chissà.
- Buone intenzioni.
Non che ci credessi del tutto ma ci speravo, che dicesse sul serio: mai più attacchi personali. E' bastata una sconfitta elettorale con i conseguenti malumori nel partito per tornare alle vecchie, care, unificanti abitudini. Naturalmente per colpa altrui e nell'interesse del Paese.
- Per il bene del Paese.
Se una legge può interessare anche chi la propone, si può discutere sulla bontà del provvedimento senza trasformarlo subito in una questione "ad personam": il problema non è se serve a Tizio, ma se serve all'Italia.
- L'ex magistrato.
Sarà bravo, sarà onesto, sarà saggio, ma quando lo vedo in TV devo escludere l'audio e guardare altrove. Imitarlo forse porterà voti, ma non il mio.
- Intercettazioni.
Telefono poco, non sono famoso e non ho niente da nascondere; ma pensare che qualcuno possa registrare e far conoscere ad altri quanto confidenzialmente dico mi urta molto più del dovere mostrare la mia carta di identità o dare le mie impronte digitali.
- In questo Paese.
Per chi pensa che "avviso di garanzia" significhi "annuncio di colpevolezza" è normale pensare che rilevare a uno le impronte digitali significhi dichiararlo delinquente."Omnia munda mundis" e viceversa.
- A pensar male.
Ma davvero qualcuno è convinto che ci sia un nesso fra la costruzione di nuovi inceneritori e la rilevazione delle impronte digitali dei minori non atrimenti identificabili, che Berlusconi sia come Stalin o Hitler, baffi esclusi? A pensar male spesso s'indovina, ma altre volte non solo si fa peccato ma si rischia il ridicolo.
Qualcuno è convinto d'avere perso le elezioni perchè gli italiani imbecilli che non sanno votare sono in maggioranza.
- Democratico.
I soliti padiglioni, i soliti gazebo, i soliti odori, la solita gente, la solita musica, ma non è la Festa dell'Unità ma la Festa Democratica.Le solite facce, i soliti politici, i soliti noti ma non è più PCI o DS o Quercia o Ulivo ma Partito Democratico. Democratico nel senso comune o come l'intendevano i comunisti? Del tipo U.S.A. o GETTA?
- Globalizzazione.
Fino agli anni '90 molti governi impedivano (più con le cattive che con le buone) ai loro cittadini di uscire dal Paese e agli stranieri di entrarvi. Ora sono molto meno, ma persone che esplicitamente si rifanno alla ideologia di quei governi esigono libertà di accesso in Italia per tutti i terrestri.
- Pro e contro.
Mai più leggi "ad personam" pro qualcuno, ma solo leggi "ad personam" contro qualcuno.
- Impronte.
Di regola quando un bimbo nasce subito gli mettono un braccialetto col nome della madre; poi va registrato all'anagrafe del Comune, viene inquadrato come contribuente, riceve il codice fiscale; poi dovrà denunciare i cambi di residenza (e sanzionato se sbaglia), periodicamente farsi delle foto e documenti di riconoscimento, riportare i propri dati su moduli, apporre firme, eccetera, eccetera, eccetera.Qualcun altro invece può limitarsi a fornire al massimo le impronte digitali senza altri obblighi. Appartengo alla regola e mi sento discriminato. Sarei felice poter avere le mie dita come unico documento, sempre a portata di mano, in sostituzione di carta di identità, PIN del bancomat, tessera sanitaria, codice fiscale, firma, eccetera, eccetera, eccetera. Col tempo, la tecnica e maggiori risorse statali ..... chissà.
- Buone intenzioni.
Non che ci credessi del tutto ma ci speravo, che dicesse sul serio: mai più attacchi personali. E' bastata una sconfitta elettorale con i conseguenti malumori nel partito per tornare alle vecchie, care, unificanti abitudini. Naturalmente per colpa altrui e nell'interesse del Paese.
- Per il bene del Paese.
Se una legge può interessare anche chi la propone, si può discutere sulla bontà del provvedimento senza trasformarlo subito in una questione "ad personam": il problema non è se serve a Tizio, ma se serve all'Italia.
- L'ex magistrato.
Sarà bravo, sarà onesto, sarà saggio, ma quando lo vedo in TV devo escludere l'audio e guardare altrove. Imitarlo forse porterà voti, ma non il mio.
- Intercettazioni.
Telefono poco, non sono famoso e non ho niente da nascondere; ma pensare che qualcuno possa registrare e far conoscere ad altri quanto confidenzialmente dico mi urta molto più del dovere mostrare la mia carta di identità o dare le mie impronte digitali.
- In questo Paese.
Per chi pensa che "avviso di garanzia" significhi "annuncio di colpevolezza" è normale pensare che rilevare a uno le impronte digitali significhi dichiararlo delinquente."Omnia munda mundis" e viceversa.
- A pensar male.
Ma davvero qualcuno è convinto che ci sia un nesso fra la costruzione di nuovi inceneritori e la rilevazione delle impronte digitali dei minori non atrimenti identificabili, che Berlusconi sia come Stalin o Hitler, baffi esclusi? A pensar male spesso s'indovina, ma altre volte non solo si fa peccato ma si rischia il ridicolo.
giovedì 19 giugno 2008
Vecchi film
Non mi meraviglia che si rivedano vecchi film già visti, Veltroni è un noto cineamatore. La sinistra dice che il cavaliere torna a fare leggi ad personam; sarà anche vero ma io credo che se la sinistra proponesse una tassa sull'aria respirata e Berlusconi vi si opponesse direbbero che lo fa perchè lui respira e griderebbero al conflitto di interesse. Adeguarsi l'indennità di parlamentare non è conflitto di interesse, essendo chiaramente nell'interesse del Paese potersi vantare d'avere gli eletti meglio retribuiti d'Europa.Non mi meraviglia che uno abbia presente i problemi che conosce e faccia il possibile per risolverli a vantaggio di molti cittadini, lui compreso. Se io mi sono occupato di agricoltura, avrò presente i problemi agricoli; se viaggio in barca a vela, avrò presente i problemi del settore; se ho subito soprusi giudiziari, se sono stato insegnante, se sono stato operaio, se sono pensionato, se il fisco mi tartassa vorrei che venissero risolti quei problemi che ho provato sulla mia pelle e, se posso, evitarli ad altri. Se ricevo dallo Stato lauti stipendi e qualche pensione il mio problema è come spendere tutti quei soldi e non quello di far bastare un magro stipendio, problema che conosco per sentito dire. Se sono stato solo e sempre membro, dirigente, esponente di una parte politica, quei problemi conosco e quei problemi voglio risolvere. E per cercare di risolverli e conservare la preminenza nel partito si può riesumare l' unico argomento su cui la sinistra è concorde: il vecchio, deprecato, dannoso, controproducente, unificante, caro,intramontabile antiberlusconismo. Sarà un vecchio film quello di Berlusconi, ma anche quello di Veltroni mi pare si sia già visto, e alla maggioranza degli italiani non è piaciuto.
venerdì 6 giugno 2008
Discriminazioni
Discriminare gli appartenenti ad un'etnia, escluderli da benefici, subordinarne i diritti, sottoporli a esclusivi doveri, a me pare razzismo.
Se, a differenza di altri, sono esclusi dall'avere gratis luce, gas, acqua, casa, se sono gli ultimi nell'accesso ai servizi sociali, se sono i soli obbligati a rispettare la legge, ad avere la licenza per vendere merce, a pagare per occupare suolo pubblico; se sono i soli condannabili (almeno moralmente) quando rubano, viaggiano sui mezzi pubblici senza biglietto, lavorano in nero, evadono imposte e tasse, guidano senza patente auto senza assicurazione, elemosinano, non mandano i figli a scuola, eccetera; se questo succede mi sembrano vittime di discriminazione, ma se A discrimina B é razzista, se B discrimina A è antirazzista.
Se, a differenza di altri, sono esclusi dall'avere gratis luce, gas, acqua, casa, se sono gli ultimi nell'accesso ai servizi sociali, se sono i soli obbligati a rispettare la legge, ad avere la licenza per vendere merce, a pagare per occupare suolo pubblico; se sono i soli condannabili (almeno moralmente) quando rubano, viaggiano sui mezzi pubblici senza biglietto, lavorano in nero, evadono imposte e tasse, guidano senza patente auto senza assicurazione, elemosinano, non mandano i figli a scuola, eccetera; se questo succede mi sembrano vittime di discriminazione, ma se A discrimina B é razzista, se B discrimina A è antirazzista.
venerdì 18 aprile 2008
Macedonia
Pensieri residui su queste elezioni (le future, pare, non sono prossime).
L'incredibile Walter.
Si è presentato come il nuovo. In effetti ha portato la novità di ammettere quello che il suo predecessore ostinatamente negava e che era sotto gli occhi di tutti: l'impossibilità di governare con una coalizione buona solo per vincere le elezioni.Le nuove idee del programma erano in gran parte nuove per lui ma ripetute da decenni da altri; si definiva giovane, ma lo è da almeno trent'anni, più che la gioventù mi ricorda la Juventus, la vecchia signora.
Legge elettorale.
Non è cambiata e non mi entusiasma. Con qualsiasi legge si può trovare il modo di impedire ad altri e a sè stessi di governare. Fintanto che la costituzione prevede Camera e Senato con uguali poteri e diversa formazione il rischio di ingovernabilità rimane. Anche di questo la sinistra se n'è accorta in ritardo: non ha cercato di migliorare la riforma in tal senso, l'ha affossata.
Chi sbaglia.
Due ministre in carica commentano la vittoria degli avversari. Non si chiedono dove hanno sbagliato nel governare, ma perchè gli elettori hanno sbagliato nel votare. Non lo dicono, ma forse pensano che i grulli in Italia siano la maggioranza.
Presbiopia.
Dicono che prima o poi tutti ne soffrono, ma sembra colpire particolarmente i politici: vedono i difetti nel partito da loro lontano e non in quello a loro vicino, vedono il male fatto o il bene non fatto nel lontano governo altrui ma non quello nel vicino governo proprio.
Parità.
Immancabilmente si farà il conto di quante sono le donne nel nuovo parlamento, nel nuovo governo; si parlerà di quote rosa, di chi è più 'generoso'. Se parità dev'essere non si devono fare calcoli e distinzioni di sesso, ma guardare solo se una persona sa o non sa fare bene il suo lavoro. Per sapere se il libro che si legge piace o non piace non serve sapere chi l'ha scritto, se è uomo o donna, bello o brutto. Possono anche non essere molte le donne in parlamento, ma non è detto che la percentuale delle elette sulle aspiranti sia più bassa fra le femmine che fra i maschi. Se si riservano quote (discriminanti) per le donne perchè non riservarne per gli ermafroditi, per i mancini, per chi ha i capelli rossi, per le varie categorie di menomati, per i tifosi del Milan, eccetera?
L'incredibile Walter.
Si è presentato come il nuovo. In effetti ha portato la novità di ammettere quello che il suo predecessore ostinatamente negava e che era sotto gli occhi di tutti: l'impossibilità di governare con una coalizione buona solo per vincere le elezioni.Le nuove idee del programma erano in gran parte nuove per lui ma ripetute da decenni da altri; si definiva giovane, ma lo è da almeno trent'anni, più che la gioventù mi ricorda la Juventus, la vecchia signora.
Legge elettorale.
Non è cambiata e non mi entusiasma. Con qualsiasi legge si può trovare il modo di impedire ad altri e a sè stessi di governare. Fintanto che la costituzione prevede Camera e Senato con uguali poteri e diversa formazione il rischio di ingovernabilità rimane. Anche di questo la sinistra se n'è accorta in ritardo: non ha cercato di migliorare la riforma in tal senso, l'ha affossata.
Chi sbaglia.
Due ministre in carica commentano la vittoria degli avversari. Non si chiedono dove hanno sbagliato nel governare, ma perchè gli elettori hanno sbagliato nel votare. Non lo dicono, ma forse pensano che i grulli in Italia siano la maggioranza.
Presbiopia.
Dicono che prima o poi tutti ne soffrono, ma sembra colpire particolarmente i politici: vedono i difetti nel partito da loro lontano e non in quello a loro vicino, vedono il male fatto o il bene non fatto nel lontano governo altrui ma non quello nel vicino governo proprio.
Parità.
Immancabilmente si farà il conto di quante sono le donne nel nuovo parlamento, nel nuovo governo; si parlerà di quote rosa, di chi è più 'generoso'. Se parità dev'essere non si devono fare calcoli e distinzioni di sesso, ma guardare solo se una persona sa o non sa fare bene il suo lavoro. Per sapere se il libro che si legge piace o non piace non serve sapere chi l'ha scritto, se è uomo o donna, bello o brutto. Possono anche non essere molte le donne in parlamento, ma non è detto che la percentuale delle elette sulle aspiranti sia più bassa fra le femmine che fra i maschi. Se si riservano quote (discriminanti) per le donne perchè non riservarne per gli ermafroditi, per i mancini, per chi ha i capelli rossi, per le varie categorie di menomati, per i tifosi del Milan, eccetera?
sabato 5 aprile 2008
Breve storia di due bimbi e una bici.
Romano aveva la bicicletta con le rotelle e pensava di potersi muovere senza pericolo di cadere. Ma una rotella si sfila, Romano cade, non vuole più la bici e la cede al più giovane Walter. Vedendo gli altri, Walter pensa che può muoversi più agevolmente senza rotelle e le toglie, dice a tutti di avere la bicicletta nuova e vuole andare su due ruote. Forse non ci riuscirà subito, ma col tempo e magari qualche caduta ci riescono tutti. Probabilmente ce la farà anche lui, sempre che la bicicletta funzioni. Ogni riferimento a fatti e uomini politici non è casuale.
venerdì 28 marzo 2008
Pentito
Finchè c'era possibilità di scegliere fra le idee di più partiti, la blindatura delle liste non mi turbava più di tanto, lasciando ai partiti la scelta dei migliori e scegliendo fra i partiti. Ma ora che in un unico partito convivono idee necessariamente non omogenee, non potendo scegliere fra le idee trovo anch'io indispensabile poter almeno scegliere fra le persone.
Per incominciare
Nell'attesa che vengano mantenute le grandi promesse fatte in campagna elettorale mi accontenterei di piccole cose. Per esempio, visto che tutti riconoscono l'impossibilità di vivere come ai tempi della lira con l'equivalente in euro del reddito lordo di allora, che fossero adeguati i limiti di reddito per benefici santari e fiscali fissati nel secolo scorso. Chi vuole agevolare la famiglia potrebbe intanto far sì che non venga penalizzata da norme tipo quella che per l'esenzione da tasse sanitarie (tiket) prevede un reddito lordo pro-capite non superariore a 36151,99 euro per singoli e unioni di fatto, 18076 euro per una coppia sposata e 9038 euro se questa ha due figli minori. Col tempo si potrebbe anche pensare a consentire di votare e avere assistanza medica generica senza complicazioni burocratiche a chi si trova fuori dal proprio comune di residenza e magari stabilire che l'adeguamento dello stipendio del Presidente della Corte di Cassazione avviene solo se è possibile pari aumento percentuale di tutti gli importi previsti dalla legge, non solo dello stipendio di deputati e senatori ma anche quello delle pensioni minime, dei limiti di reddito fiscali, delle sanzioni amministrative.
mercoledì 26 marzo 2008
Programmi elettorali
Qualcuno nel suo programma elettorale propone salario minimo garantito, libera immigrazione, lavorare meno per lavorare tutti. Mi par di capire che alla fine dovrebbero esserci 300 milioni di immigrati che lavorano due ore al giorno ricevendo almeno 2000 euro al mese e 30 milioni ultradiciotteni italiani doc che ricevono lo stesso importo senza fare niente.
Mi affascina
Mi affascina il programma di Veltroni, folgorato sulla via per governare, da persecutore divenuto apostolo di idee altrui. Ma come in ritardo si sono accorti delle nefandezze del comunismo reale, in ritardo si sono accorti che certe alleanze sono più pericolose che utili, in ritardo si sono accorti che le proposte degli avversari non erano tutte sbagliate, che il demonio non era così brutto come lo si voleva dipingere, insomma come da sempre sono sempre stati in ritardo su tutto non vorrei che qualora, mentre governano, vi fosse necessità di nuove decisioni avessero ancora bisogno di sbagliare per tanto tempo prima di adottare la giusta soluzione.
lunedì 25 febbraio 2008
Prezzi
Che i prezzi al consumo siano aumentati in misura notevole dopo l'adozione dell'euro ormai lo riconoscono tutti. Per alcuni i principali responsabili sono i commercianti e il governo Berlusconi. Non ho alcuna simpatia per i commercianti ma noto che nella grande distribuzione i prezzi sono tutt'altro che inferiori. Sicuramente l'accusa di avidità e di speculazione rivolta ai lavoratori autonomi può essere estesa anche alle multinazionali del settore, quello che non riesco a capire è come mai le grandi cooperative di consumo non siano altrettanto sotto accusa pur praticando prezzi analoghi. Quanto al governo Berlusconi accusato di non aver fatto non so che cosa è in buona compagnia col seguente governo Prodi durante il quale i prezzi hanno continuato a salire e forse anche con quello precedente che ha impostato l'avvio dell'euro. Limitandomi alla parte di aumento dovuta a speculazione e non a effettivo aumento dei costi, io credo che i commercianti facciano il loro mestiere: vendere la merce al prezzo per loro più conveniente, il più alto possibile tenendo conto di eventuali conseguenti minori vendite. Ma se chi compra non vuole o non può rinunciare ad acquistare a qualsiasi prezzo non ci saranno limiti all'aumento. Anche l'euro ha la sua parte di colpa: passare da poco più di un euro a poco meno di due può sembrare un aumento insignificante, mentre non lo era passare da 2000 a 3800 lire; oggi può sembrare normale arrotandare a 1 o 10 euro superiori, mentre prima si arrotondava alle 500, 1000, 5000 lire.Tutti i politici sanno e dicono che non si può vivere oggi con i soldi che bastavano ai tempi della lira, ma non sento nessuno che proponga di cominciare a prenderne atto adeguando i limiti calcolati nel secolo scorso per diritti o doveri commisurati al reddito.
sabato 9 febbraio 2008
Sarà una bella gara?
9/02/2008
Alle prossime elezioni ci sarà chi per vincere correrà da solo, chi con la squadra e chi correrà nel gruppo tanto per partecipare e guadagnare qualche premio, mi auguro senza doping.
Li teneva insieme solo l' ossessione di non "consegnare il Paese a Berlusconi". E' vero che il babau gli aveva rotto le uova nel paniere: erano sopravvissuti al crollo del muro di Berlino e degli ideali comunisti, avevano beneficiato dell'eliminazione giudiziale di tutti gli avversari politici, avevano cambiato nome e si sentivano più forti che mai, certi della vittoria. E quello gliela strappa di mano. Non potevano perdonargliela e non l' hanno perdonata. Una sua vittoria in democratiche elezioni era un attentato alla democrazia, peggio della calata degli Unni; i provvedimenti del suo governo tutti da eliminare, tutti sbagliati per definizione. Ora sembra che finalmente qualcuno da quella parte si sia reso conto di quanto deleterio per il Paese sia stato avere creato un clima di intolleranza, avere demonizzato l'avversario venendone a propria volta demonizzati, avere formato un' unione vincente di poco, ma in disaccordo su molto. Veltroni non critica Prodi, ma dice di volere fare il contrario di quanto da lui fatto: chi ha orecchie da intendere, intenda. Magari in futuro vedranno in modo diverso anche l' autocritica, un tempo imposta agli avversari per condannarli e ora da loro usata per essere assolti, per commettere errori senza subirne le conseguenze."Abbiamo propagandato il paradiso sovietico, abbiamo demonizzato l'avversario, abbiamo cambiato la Costituzione con 4 voti di maggioranza, abbiamo fatto un'unione contro natura, eccetera; beh, abbiamo sbagliato, ma voi non commettete il nostro errore". Una specie di monopolio del diritto di sbagliare per anni e di non pagarne le conseguenze. Ma forse finalmente le cose potrebbero cambiare, almeno a parole. Vedremo.
sabato 2 febbraio 2008
Per un governo stabile.
Se in un paesino lombardo un gruppo di persone si mette d'accordo per noleggiare l'unico autobus disponibile per andare a Ventimiglia, potranno litigare un po' se passare per i Giovi o per il Turchino, ma alla fine a Ventimiglia arriverranno; se invece un'altro gruppo noleggia il bus per dispetto all'altro ma qualcuno vuole andare a Firenze, qualcun altro a Trieste, altri ancora a Torino, probabilmente il bus continuerà a girare nella piazza del paese. Se il signor Prodi fosse stato la persona seria che diceva di essere avrebbe scelto altra compagnia o si sarebbe rassegnato a non salire sull'autobus. Se 158 senatori su 315 la pensano allo stesso modo (e i senatori a vita potessero godersi il meritato riposo) si può benissimo governare (e ne basterebbero 16 su 31) se invece non sono d'accordo su nulla non si governa nemmeno se i membri di questa congrega litigiosa fossero 300.
Ammettiamo che Marini riesca nel suo intento, che faccia un governo quaresimale e si arrivi a una "buona" legge elettorale che consenta una solida maggioranza al vincitore delle prossime elezioni e permetta la stabilità del governo. Ammettiamo che un partito o una coalizione raggiunga il 50,006% dei voti utili e che per garantire la governabilità gli spettino il 67% dei seggi sia alla Camera che al Senato, cosa succederà? Se si comporterà come l'Unione ma con più coesione interna temo la troppa stabilità di un governo che considera inesistente il restante 49,94%, accapparra tutto il possibile e potrebbe per assurdo fare una legge di un unico articolo "sono abrogate tutte le leggi approvate dai governi Berlusconi" o modificare la costituzione per garantire la stabilità decretando l'inammissibilità delle elezioni anticipate e l'illeggibilità dei non simpatizzanti. Oppure le lotte tra partiti diverranno lotte fra le correnti e si ritornerebbe ai governi alla Prodi. Cambiando la legge, cambierebbero gli uomini?
martedì 29 gennaio 2008
Che pensa Prodi
Mi piacerebbe sapere cosa pensa del governo Prodi 2 il signor Romano Prodi. Non quello che dice, il solito autoincensamento, ma quello che veramente pensa di questa sua esperienza. Prometteva ai suoi elettori un governo serio, la serietà al governo. Tralasciando il libro dei sogni chiamato programma, inizia incontinente con festeggiamenti ancor prima di sapere se davvero aveva vinto le elezioni, esulta per quello che proclama una vittoria mentre a tutti appare come un sostanziale pareggio, che solo grazie alla tanto deprecata legge elettorale vale una vittoria. Continua formando un governo Arlecchino, con un Pecoraro Scanio dalla mimica pulcinellesca, un Di Pietro dall'ingarbugliato eloquio e una pletora di sottosegretari a raffazzonarlo. In una situazione seria, cioè grave, con leggerezza e superficialità rifiuta la collaborazione offerta dagli avversari, soccombenti sì ma con alle spalle il 50% degli elettori meno qualche centesimo. Di serio, anzi di preoccupante, c'è solo l'occupazione sistematica di tutte le poltrone disponibili col duplice scopo di accontentare le varie componenti della sua armata Brancaleone ed escludere gli avversari. Dopo avergli suggerito lo slogan "la serietà al governo" qualcuno deve avergli pure suggerito di sorridere: e lui sorrideva davanti alle telecamere, con un inqualificabile sorriso senza denti, in una faccia quadrata mentre la gente non capiva di che sorridesse quando c'era poco da ridere, sul serio. Probabilmente Berlusconi non era serio ma almeno talvolta faceva sorridere; Prodi diceva di essere serio ma faceva solo piangere, tristemente.
domenica 27 gennaio 2008
I presidenti
venerdì 25 gennaio 2008
Che noia!
Se perdono le elezioni la colpa è delle TV altrui, se vincono le elezioni e non riescono a governare la colpa è della legge elettorale fatta dagli avversari, se il governo cade la colpa è della gente che non capisce quanto sono bravi. Una volta individuato un possibile anche se improbabile colpevole non hanno bisogno d'altro. Sì, Berlusconi aveva tre emittenti televisive che vivono di pubblicità, ma la reale sua colpa era di avere tolto loro il monopolio dell'informazione o disinformazione che fosse fatta dalla RAI pagata da tutti, ma non al servizio di tutti. Pare non siano molto convinti che la gente possa usare la propria testa per ragionare e il telecomando per cambiar canale o forse è il contrario e temono la concorrenza.
Da venti mesi l'unica colpevole dell'incapacità di fare qualcosa che non sia solo promessa o vanteria è la legge elettorale. Non so quale sarebbe stato il risultato con la vecchia norma, sta di fatto che con questa legge e con un pugno di voti in più avevano una forte maggioranza alla Camera e con qualche centinaia di migliaia di voti in meno al Senato avevano pur sempre una maggioranza. E' davvero una pessima legge, una porcata. Ma si dimenticano sempre di dire che questa porcata deriva dalla Costituzione che loro non hanno voluto cambiata (non si tocca!) e che prevede due camere con pari poteri ma diversa modalità di formazione e non dicono che l'adeguamento alla norma costituzionale è stato giustamente richiesto dal Presidente della Repubblica. Questo non ne fa un'ottima legge, ma diamo a Cesare quello che è di Cesare. Resta una porcata, ma non riescono a mettersi d'accordo per farne una migliore. Certo se ci fosse solo la Camera, non avrebbero potuto avere la scusa delle difficoltà al Senato; ma per queste dovrebbero prendersela solo con sé stessi che anziché accogliere, migliorare e magari anticipare le riforme costituzionali approvate nella precedente legislatura le hanno voluto affossare con un referendum. Giustamente: erano inaccettabili perché fatta dall'avverasario, sull'esempio di quanto essi stessi avevano fatto quand'erano maggioranza, ma con meno diritto.
Per quanto male ne dicano, sono certo che sono contentissimi che ci sia questa legge elettorale: ha dato loro modo di giustificare agli occhi dei fans l'inerzia derivante dalle beghe interne, di colpevolizzare chi li aveva preceduti, di discutere senza concludere ed ora di legittimare la richiesta di tergiversare il più possibile in attesa che il malumore della gente passi col tempo per affrontare il voto in un clima più favorevole.
Come tutte le formule che l'hanno preceduta, ripetute in continuazione da tutti gli esponenti della sinistra, anche questa monotona storia della porcata mi sta venendo a noia. Sembra proprio che quando qualcosa non va non la vogliano cambiare, ma lasciarla com'è per potersene continuamente lamentare ed annoiarci.
Da venti mesi l'unica colpevole dell'incapacità di fare qualcosa che non sia solo promessa o vanteria è la legge elettorale. Non so quale sarebbe stato il risultato con la vecchia norma, sta di fatto che con questa legge e con un pugno di voti in più avevano una forte maggioranza alla Camera e con qualche centinaia di migliaia di voti in meno al Senato avevano pur sempre una maggioranza. E' davvero una pessima legge, una porcata. Ma si dimenticano sempre di dire che questa porcata deriva dalla Costituzione che loro non hanno voluto cambiata (non si tocca!) e che prevede due camere con pari poteri ma diversa modalità di formazione e non dicono che l'adeguamento alla norma costituzionale è stato giustamente richiesto dal Presidente della Repubblica. Questo non ne fa un'ottima legge, ma diamo a Cesare quello che è di Cesare. Resta una porcata, ma non riescono a mettersi d'accordo per farne una migliore. Certo se ci fosse solo la Camera, non avrebbero potuto avere la scusa delle difficoltà al Senato; ma per queste dovrebbero prendersela solo con sé stessi che anziché accogliere, migliorare e magari anticipare le riforme costituzionali approvate nella precedente legislatura le hanno voluto affossare con un referendum. Giustamente: erano inaccettabili perché fatta dall'avverasario, sull'esempio di quanto essi stessi avevano fatto quand'erano maggioranza, ma con meno diritto.
Per quanto male ne dicano, sono certo che sono contentissimi che ci sia questa legge elettorale: ha dato loro modo di giustificare agli occhi dei fans l'inerzia derivante dalle beghe interne, di colpevolizzare chi li aveva preceduti, di discutere senza concludere ed ora di legittimare la richiesta di tergiversare il più possibile in attesa che il malumore della gente passi col tempo per affrontare il voto in un clima più favorevole.
Come tutte le formule che l'hanno preceduta, ripetute in continuazione da tutti gli esponenti della sinistra, anche questa monotona storia della porcata mi sta venendo a noia. Sembra proprio che quando qualcosa non va non la vogliano cambiare, ma lasciarla com'è per potersene continuamente lamentare ed annoiarci.
Usanze
Sarà quella la consuetudine nelle aule istituzionali, ma a me, non avezzo a sì alti consessi, dava fastidio vedere che mentre i senatori della Repubblica si rivolgevano con rispetto formale al Presidente del Consiglio, questi chiacchierava con altri, rispondeva al telefono, rideva delle barzellette che si raccontava. Credevo che fosse educazione ascoltare chi ti parla e i senatori che prendevano la parola immancabilmente si rivolgevano al "signor Presidente". Ma forse pensava si rivolgessero a qualcun altro. Se invece è fine comportarsi così, mi piacerebbe saperlo per insegnarlo ai miei nipotini.
martedì 22 gennaio 2008
Lezioni di geografia
sabato 19 gennaio 2008
Resistere
Resistere, resistere, resistere! Resistere è da prodi! E Prodi resiste, orgoglioso dello sfacelo che reca al suo nemico: il popolo italiano.
domenica 13 gennaio 2008
Coerenza, rifiuti, solidarietà
Se non voglio energia elettrica dal nucleare per le radiazioni, dal carbone per i fumi, dall'acqua per le dighe, dal vento per il paesaggio, dal sole perché non mi piace, dovrei coerentemente rinunciare a luce, TV, Hi-Fi, telefono, PC, Internet e praticamente a tutto o produrre energia con la dinamo pedalando, consapevole che così però aumento l'emissione di anidride carbonica. Se non voglio discariche, inceneritori o termovalorizzatori per smaltire i rifiuti e non averne sulla strada, non dovrei produrre rifiuti. Se non voglio antenne per le onde magnetiche, non dovrei usare telefonino e TV. Per essere del tutto coerente non dovrei nemmeno vivere, per non incidere sulla natura. Se poi vivo e produco rifiuti che non so dove mettere perchè non voglio pattumiere in casa, solo io devo vergognarmi dell'indecenza di cui mi trovo: io, i familiari conniventi e nessun altro, nemmeno per solidarietà. I miei vicini potranno eventualmente aiutare il nuovo inquilino a liberarsi della schifezza che ho lasciato, sapendo che sarà una volta per tutte.
Strano Paese
In quel Paese se un tizio porta a spasso il cane a lasciare i suoi escrementi per le vie della città, si multano i passanti che non ne raccolgono gli escrementi e tizio viene elogiato.
sabato 12 gennaio 2008
Preferenze
300, 150, 0
Per mesi il governo ha pubblicizzato la famosa "quattordicesima" per chi non aveva reddito annuo superiore a 8504,73 euro . Prima erano 300 euro , poi sono diventati 150, alla fine scopro che chi ha una pensione netta=lorda di 430 euro mensili (cioè circa 5600 annui) non ne ha diritto.
Questo mi è stato detto dalla sede INPS competente, senza peraltro degnarsi di esaminare il caso specifico. Non che giovasse molto avere 41 centesimi in più al giorno per il 2008, ma visto che per farsi pubblicità il governo l'aveva tanto decantata mi aspettavo che con una pensione così bassa si potesse ricevere questa prodigalità. Dall'INPS ora so che era solo una barzelletta, uno scherzo da prodi.
Questo mi è stato detto dalla sede INPS competente, senza peraltro degnarsi di esaminare il caso specifico. Non che giovasse molto avere 41 centesimi in più al giorno per il 2008, ma visto che per farsi pubblicità il governo l'aveva tanto decantata mi aspettavo che con una pensione così bassa si potesse ricevere questa prodigalità. Dall'INPS ora so che era solo una barzelletta, uno scherzo da prodi.
lunedì 7 gennaio 2008
Centrali elettriche a carbone
Dicono che quest'anno riattiveranno alcune centrali elettriche per alimentarle con il carbone che la Befana ha portato a Prodi.
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