Se per anni i cittadini, da bravi sudditi, hanno ubbidito all'ordine dei governanti europei e italici anticipando tutto di un'ora quando i regnanti lo decidevano non può meravigliare che accettino di restare agli arresti domiciliari quando vuolsi colà dove si puote ciò che si vuole.
L'imposizione dell'ora legale è stata per anni la prova generale in vista di eventuali ricorsi a dittatori, per tempi di emergenza limitati come nell'antica Repubblica Romana o senza limiti come nei regimi comunisti. E ora siamo in tempi di emergenza, ma le scadenze vengono prorogate e al governo ci sono gli eredi dei comunisti.
Quando decidono che la gente deve anticipare tutto di un'ora e che il mezzogiorno dev'essere non a metà tra alba e tramonto ma una o due ore prima, i sudditi ubbidientemente si adattano e fanno che gli orologi segnino le 12 alle 11 (o alle 10 in Spagna).
Quando decidono che si deve restare a casa si resta a casa, senza discutere.
Siamo tutti al 41 bis e la più bella e più disattesa Costituzione del mondo è accantonata.
Naturalmente sono sempre decisioni sagge scientifiche documentate, dicono.
Gridano allo scandalo e vogliono in galera il ministro che per difendere gli italiani blocca per qualche giorno lo sbarco di un centinaio di invasori stranieri e acclamano come salvatore quello che impone il lockdown (l'inglese è meno compreso, quindi più politicamente corretto ed eufemico), il domicilio coatto a milioni di italiani per mesi.
Ovviamente ministri diversi pensano di difendere gli italiani con provvedimenti diversi, è la politica e la politica in democrazia la sceglie il popolo, ma forse non in Italia.
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