Pare che anche con questa storia del coronavirus non si sia persa l'occasione di infoltire ancor di più la massa di norme italiane.
La casa dove abito si trova sulla strada per una piccola città, dove abitualmente passano diverse vetture ma non più di due o tre pedoni al giorno. A est, oltre la strada, c'è un negozio cinese di molti articoli (alimentari esclusi) con una trentina di posti auto. A ovest c'è un posteggio per qualche centinaio di auto davanti a un grande negozio di ferramenta, articoli per la casa e giardinaggio e un grande negozio di abbigliamento. Normalmente nel posteggio a est vi sono una ventina di auto e una sessantina in quello a ovest. Ma ora tutti quei negozi sono chiusi e non ci sono auto nei parcheggi. Se non ci sono auto non ci sono persone. Sulla strada non ci sono pedoni, nei posteggi non c'è nessuno. Nei duecento metri da casa è quasi impossibile ci sia qualcuno e se ci fosse sarebbe impossibile non avvistarlo in tempo e restare a un centinaio di metri da lui, magari attraversando la strada se necessario. Se invece, trasgredendo gli ordini dei DPCM, mi allontanassi più di 200 metri da casa mi troverei in aperta campagna con quasi assoluta impossibilità di vedere un essere umano a meno di 200 metri. Ma il divieto sembra essere tassativo non più di duecento metri da casa, non meno di un metro da qualsiasi persona con il divieto aggiuntivo di baciarla, abbracciarla e stringerle la mano restando a un metro da lei. Comunque per fare una passeggiata si deve essere accompagnati da un bambino o da cane e io non ho nessuno dei due.
Anche in questa occasione sembra si sia voluto confermare l'impressione che le leggi italiane siano fatte per essere il più possibile non rispettate: i bravi cittadini hanno molta difficoltà a far coincidere l'obbligo legale con il loro buon senso, gli altri godono ad aggirarlo.
Forse basterebbe consentire di andare dove e quando si vuole con l'obbligo tassativo di restare distanziati non meno di 50 metri. Negli spazi vicino a palazzoni di 10 o 20 piani non sarebbe possibile essere sicuri di potere rispettare tale distanza e allora si devono rispettare tutte le altre regole, ma in ampi spazi e poca gente non ha senso rispettare le stesse regole e basta rispettare una maggiore distanza.
Ma siccome hanno abituato gli italiani a ignorare impunemente obblighi e divieti spesso illogicamente contrari al comune buon senso, sono pochi quelli che si sentono moralmente obbligati a rispettarli e molto difficile farli rispettare.
Ho l'impressione che mentre tutti si riempiono la bocca di "legalità" in pratica l'illegalità sia molto diffusa specialmente nelle piccole cose o in certe zone.
Le regole dovrebbero essere poche, chiare, rispettabili e fatte rispettare. Se sono molte difficilmente si possono conoscere e osservare tutte. Se non sono chiare vanno interpretate e ognuno le interpreta come più gli fa comodo e i giudici pure. Se è impossibile o complicato rispettarle anche i meglio intenzionati non lo fanno. Se nessuno le fa rispettare i meno propensi a rispettarle ne approfittano.
Se quasi sempre le regole sembrano giuste, si possono considerare giuste e da osservare anche quelle poche che sembrano sbagliate; se invece molte regole sembrano sbagliate si possono considerare sbagliate e da non osservare anche le poche che potrebbero essere giuste.
Ho l'impressione che in Italia prevalga il secondo caso.
Tweet
Nessun commento:
Posta un commento