In attesa che venga emesso un decreto che impone di parlare solo di coronavirus e derivati e di elogiare il governo, avevo pensato di scrivere qualcosa di diverso, ma sedutomi per farlo, accesa la tv non ho sentito che parlare di coronavirus e non ricordo più di cosa volevo parlare.
Così parlo di questo e di quello. In questi giorni si dice di forze dell'ordine impegnate a verificare il rispetto della legge. In osservanza della Costituzione (Art. 32.La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.) il governo ha disposto la cosidetta quarantena, in pratica l'obbligo per i cittadini di rispettare limiti alla libertà di movimento.
Giusto e doveroso, e chi non rispetta la regola è punito "con tre mesi di carcere o una multa di 206 euro". Io non capisco questa discrezionalità nelle sanzioni: trovo che chi fuma nella cabina dell'ascensore è punibile con una multa da 27,50 a 275 euro, che mi pare una differenza enorme. Come mi pare enorme la differenza tra tre mesi di carcere (che mal che vada oltre alla privazione della libertà comportano una perdita di almeno 3000 euro) e la multa di 206 euro. Si deve aver fiducia nella giustizia, io non ne ho.
Quello che non mi quadra è perchè sia giusto punire e moralmente condannabile chi viola un provvedimento preso in nome dell'art 32 della Costituzione e non condannabile ma encomiabile chi ha violato un provvedimento preso in nome dell'Art. 52."La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino."
Avendo ancora un po' di memoria, ricordo che una certa Carola Rackete non solo non è stata condannata per avere violato il divieto ma è stata osannata in Europa e perfino in Italia. Sarà perchè era cittadina tedesca, ossia del paese egemone in Europa, "colà dove si puote ciò che si vuole", per dirla come Dante.
Non mi pare normale gridare allo scandalo e al reato per un centinaio di stranieri, che si trovavano al sicuro su una nave libera di andarsene altrove, cui è stato vietato per qualche giorno di mettere piede in terra italiana e si ritenga solo un dovere tenere sequestrati in casa per settimane milioni di italiani.
Si dirà che privare gli italiani della libertà è per il loro bene e per il bene del Paesee in base all'art.32 della Costituzione: è l'opinione degli attuali governanti e che condivido. Ma non capisco perché impedire di sbarcare a un centinaio di sconosciuti non debba essere considerato fatto per il bene degli italiani e del Paese in base all'art.52 della Costituzione e secondo l'opinione dei legittimi governanti di allora. E non capisco perché chi va fare una passeggiata utile ma non strettamente necessaria sia passibile d'arresto e riprovazione e chi sperona una nave della nostra Guardia di Finanza se ne possa tornare liberamente a casa osannata dall'Europa tutta.
Credo sia lecito pensare che in caso di epidemia per i decreti governativi c'entri qualcosa il Ministero della Salute. Ed è lecito aspettarsi che i provvedimenti siano presi con la tempestività necessaria per non dare tempo al contagio di diffondersi. Non so se in questo caso di coronavirus ciò sia avvenuto, probabilmente no visto che ora è in quarantena tutta l'Italia. Ma se questo dipende dal Ministero della Salute non mi meraviglia molto, visto che in 25 anni di attenzione non è riuscito a risolvere il problema dell'adeguamento al mutato costo della vita del limite di reddito per le esenzioni dalla tassa sanitaria, anche se dal punto di vista matematico si tratta di una semplice moltiplicazione
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