È difficile se non impossibile coniugare governabilità e rappresentatività. Se si vuole avere subito un governo con una maggioranza certa va sacrificato il rispetto proporzionale della rappresentanza di tutti i cittadini. Se ci sono tre o più parti in lizza, difficilmente una delle tre avrà più del 50% dei voti e quindi la maggioranza assoluta dei seggi, ma con la legge elettorale vigente, se non sbaglio, basterebbe il 40% dei voti e con la precedente ancor meno. Per favorire la formazione di un governo monocolore necessariamente una parte degli elettori ne viene esclusa. Per privilegiare la governabilità basterebbe aggiungere alla legge attuale una norma per cui se nessuno raggiunge il 40% si va automaticamente allo spareggio fra le due parti prevalenti. Le parti escluse da questa nuova consultazione possono scegliere la meno peggio fra le due o astenersi. In ogni caso è quasi impossibile che si arrivi ad un ulteriore pareggio e conseguentemente una delle due avrà più del 50% dei voti e potrà fare il suo governo. Le parti escluse dovrebbero avere comunque in parlamento una rappresentanza seppure non determinante per il governo. A volte o si torna alle urne per lo spareggio o si torna perché non c'è possibilità d'intesa: nel primo caso non si deve sciogliere un parlamento appena eletto, nel secondo si rischia di non risolvere il problema.
Magari non piace tornare a votare, ma forse è preferibile farlo dopo qualche settimana sapendo che sarà risolutivo piuttosto che dopo qualche mese con la possibilità che non serva a niente.
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