Una ragazza cristiana in Pakistan è stata arsa viva dall'uomo che doveva sposare per non avere accettato di rinunciare alla sua fede e diventare islamica. Una ragazza italiana, sempre in Pakistan, potrebbe essere stata uccisa dal padre e dal fratello per non avere accettato di rinunciare all'uomo che amava per sposarne uno da loro scelto. Non è cosa certa, ma il fatto è del tutto possibile e coerente con la mentalità di quella cultura.
Mentre per i buoni cristiani questi comportamenti sono in contrasto con gli insegnamenti evangelici per un buon musulmano è un dovere "uccidere gli infedeli" ovunque si trovino e quella ragazza cristiana era un'infedele che non sottostava al volere di Allah.
Per noi occidentali va rispettata la scelta individuale e la donna ha gli stessi diritti dell'uomo. Per un buon musulmano la donna vale la metà di un uomo e deve sottostare al suo volere: se i maschi della famiglia decidono che deve sposare Tizio lei lo deve fare o può morire.
Chi nasce in italia in una famiglia con una certa cultura non può che esserne permeato e accettarla almeno fino a quando non è in grado di decidere autonomamente. E a 18 anni può farlo anche senza nuove leggi e ottenere la cittadinanza italiana, magari dichiarando fedeltà alla nostra costituzione e il rifiuto delle regole della sua cultura d'origine in contrasto con i nostri valori.
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