Marcus Porcius Cato (Censor), aveva una fissazione: la distruzione di Cartagine. Qualsiasi discorso facesse terminava con "Ceterum censeo Carthaginem esse delendam."
Passano gli anni, passano i secoli ma non cambiano i censori: si fissano su una cosa e la ripetono all'infinito, non curandosi di essere noiosi.
Per esempio, il senatore Francesco PARDI dell'IdV ( partito che annovera importanti catoni) spesso appare in TV, critica questo o quello e immancabilmente termina ogni suo intervento inveendo contro il "monopolio televisivo di Berlusconi", il male da cui discendono tutti i mali d' Italia. Sicuramente avrà ragione e, a furia di insistere, anche il Censore ha ottenuto quel che voleva.
Ma credo che questa solfa gli italiani se la sentano ripetere da almeno quindici anni e i casi sono due: o l' hanno capita e ai più non gli interessa un fico o non la capiranno mai. Perciò la prego signor Pardi, tiri fuori qualcosa di nuovo prima che diventi un riflesso pavloviano quello che già faccio spesso quando la vedo in TV: premere il tasto che esclude l'audio e riposare le orecchie, sapendo di sapere a memoria quello che lei dirà.
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