giovedì 19 dicembre 2019

È successo


E continuano a chiamarla Giustizia. 
Probabilmente sono io a non ragionare secondo diritto e buon senso, ma ho l'impressione di vivere in un Paese soggetto all'arbitrio di una oligarchia.
Non riesco a capire perché chi subisce una rapina sia condannato anche a subire un lungo processo e ingenti spese, quando non viene anche condannato per avere impedito un reato. Come si fa a parlare di lesioni o omicidio volontario di uno che se ne stava a casa sua senza alcuna volontà omicida e si trova a difendersi da uno che volontariamente vuole derubarlo se va bene, o magari ammazzare se va male? Oltre a non avere impedito che subisse la violenza del malfattore lo Stato infierisce sulla vittima pur non arrivando ad accusarla di omicidio premeditato. E in caso di  qualche infortunio al rapinatore i parenti hanno chiesto e ottenuto risarcimento come si trattasse di un infortunio per colpa del datore di lavoro. Non mi pare normale considerare un normale onesto lavoro rubare e rapinare anche se solo quello sanno fare. 
Non riesco a capire come si possa accusare, indagare e magari condannare per sequestro di persona l'impedire di entrare in Italia o in casa propria chi non ha chiesto e ottenuto il permesso. Non capisco come si possa considerare sequestrato, se non dal comandante della nave libero di portarla dove vuole escluso porto italiano, chi su quella nave si trova. Non capisco come possa essere un reato privare qualcuno della libertà di commettere reato. 
Se pretendono sbarcare in un porto e solo in quel porto va rispettata la loro libertà, pare.
Ovviamente anche impedire a un ladro di entrare in casa mia costringendolo a rimanere nella sua auto può essere considerato sequestro di persona e privazione della sua libertà, anche se può andare altrove ma non vuole.




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