Se si cominciasse a non ragionare sul lordo ma sul netto, o meglio sul reale, magari sarebbe più facile vedere giustamente come stanno le cose e distinguere l'equo dall'iniquo.
Tutti i parametri governativi considerano solo il lordo. "Tizio che guadagna 200 di lordo è il doppio più ricco di Caio che di reddito lordo ha 100". In realtà se Tizio paga il 50% di imposta e Caio è esente Tizio e Caio hanno lo stesso reddito netto e sono egualmente ricchi o poveri. Ossessionati dalla progressività dell'imposta, magari basta che Tizio abbia reddito lordo 101 per dovere pagare tasse sui servizi dalle quali Caio con 100 è esente: se anche la tassa è solo 2 il reddito reale del ricco Tizio sarebbe 99 e 100 quello del povero Caio. Avendo riguardo per la famiglia (quella reale) non si può considerare ricco Tizio perché il suo reddito lordo è 200 nemmeno se l'imposta fosse del 20% quando la sua famiglia è di quattro persone e povero Caio che deve badare solo a sè stesso: il ricco Tizio dispone di un reddito reale di 40 pro capite e il povero Caio di 100.
D'altronde se Tizio deve cambiare lavoro poco gl'importa della retribuzione lorda, ma vorrà che la sua retribuzione netta sia superiore a 160 (200-20%): se l'imposta resta il 20% il lordo davrà essere superiore a 200, ma se l'imposta diventa il 25% il lordo dovrà essere superiore a 214. In pratica come sempre capita chi può fa pagare ad altri le differenze.
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