lunedì 15 gennaio 2018

Italy

minipensieri

Italy - Posso capire che per pigrizia i giornalisti si limitino a riportare in italiano il termine che trovano scritto in inglese o perché non conoscono l'inglese o perché non conoscono l'italiano . Quello che assolutamente non capisco è perché una normativa italiana, proposta da un governo italiano, approvata dal parlamento italiano sia da tutti, proprio tutti, chiamata Jobs Act. Non capisco se questa smania di non chiamare le cose italianamente sia sottomissione incondizionata alla cultura dominante, vanitosa ostentazione della familiarità con essa, desiderio di non farsi capire dagli italiani o semplicemente incapacità di usare un termine italiano. Da parte mia non essendo interessato ad alcun Job o lavoro che sia e non sentendomi né suddito né ex suddito britannico ho deciso di non interessarmi di una cosa nominata in inglese e magari scritta in inglese per cittadini inglesi o di lingua inglese. Se fosse destinata agli italiani sarebbe titolata in italiano: non so perché se ne parli così tanto in Italia (o si deve dire Italy?).

Ospiti - Come si ostinano a chiamare Jobs Act l'ultima normativa sul lavoro così si ostinano a chiamare profugo chi profugo non è, a dire che fugge da persecuzioni chi vuole solo evitare giuste condanne, che è migrante chi non viene qui per trovarvi lavoro ma solo possibilità di vivere a nostre spese o delinquere a nostro danno. Chi viene qui non per chiedere ma per pretendere non può essere accolto come ospite gradito ma come invasore prepotente. Non so se la cronaca trascura i casi in cui non siano coinvolti richiedenti asilo, sedicenti profughi o migranti ma quelli in cui sono coinvolti non mancano mai. Si sentono in diritto di beffarsi della Legge italiana, di commettere reati e restare impuniti, in nome proprio o del loro dio.

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