Nel paese indicato come un paradiso dai dirigenti del P.C.I. (Partito Comunista Italiano) succedevano cose terribili sconosciute ai più o volutamente ignorate.
Per moltissimo tempo in URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) gli avversari politici di chi deteneva il potere venivano accusati, processati e condannati, spesso in base a confessioni "spintanee".
Dopo il 1960 "Un metodo, non nuovo per la verità, ma diventato ora più frequente, è l'internamento dei principali fautori di una riforma politica in manicomi retti dalla polizia segreta, dove possono essere sottoposti a varie "cure", spesso di natura degradante e penosa e sempre senza alcuna giustificazione medica.
Sennonché, mentre il terrore di Lenin e di Stalin distruggeva intere classi sociali, dal 1960 in poi le azioni della sempre onnipotente polizia segreta sono e devono essere dirette, non più contro gente presa a caso, ma soltanto contro coloro che veramente mostrano qualche risentimento o ripulsa per il sistema in vigore." (vedere)
Il tempo passa, ora non c'è più URSS ma Russia, non PCI ma il PD IV ecc., non più i filosovietici ma i filoeuropei, però in Italia l'idea di eliminare gli avversari politici per via giudiziaria persiste. Non ci sono più (almeno attualmente) condanne a morte, alla deportazione in gulag, all'internamento in manicomi ma è fortissima la tentazione di sbarazzarsi degli avversari politici ricorrendo a giudici possibilmente compiacenti.
L'ultimo esempio ce lo dà l'impareggiabile Davide Faraone che denuncia Musumeci e Salvini di Procurato Allarme e attentato all'economia siciliana perchè trovano da ridire sulla politica governativa.
Chi pensa che "Art. 52. La difesa della Patria é sacro dovere del cittadino." abbia un senso è servito.
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