mercoledì 3 aprile 2019

Sicurezza

La premessa è che dobbiamo accogliere chiunque voglia venire. E molti sono i delinquenti che vogliono venire e che dobbiamo accogliere in aggiunta agli inevitabili delinquenti nativi. Naturalmente dobbiamo pensare prima di tutto alla loro sicurezza. Per evitare pericoli sarebbe bene che le case non avessero porte e finestre serrate e ancor meglio che tutti i beni mobili delle famiglie (denaro, carte bancarie, ori, gioielli,ecc.) fossero all'esterno delle abitazioni in modo da non costringere gli interessati a forzare serrature e obbligare con la forza i proprietari a liberarsene. Ovviamente nessuna arma da fuoco deve essere nelle disponibilità degli abitanti: rischierebbero di volere impedire l'asportazione dei loro beni e magari di usare l'arma contro coloro che ritengono intrusi in flagranza di reato senza prima avere chiesta e avuta piena conoscenza dell'entità della minaccia e poter conseguentemente adottare una difesa strettamente proporzionata.
Garantita la sicurezza dei delinquenti dobbiamo preoccuparci anche della sicurezza degli altri cittadini, specialmente dei conviventi, secondo Gennaro Migliore (PD). Considerata la sconsideratezza con cui si creano le convivenza il rischio di dissapori è  elevato e, per Migliore, la possibilità che questi dissapori sfocino in omicidi o più precisamente femminicidi è proporzionale alla disponibilità di armi. Ne consegue la necessità che non ve ne siano a disposizione. Niente pistole, fucili e altre armi da fuoco, niente coltelli in cucina, niente forbici, niente veleni o topicidi, niente fornelli a gas, niente phon nei bagni, niente finestre sopra il pian terreno, niente autovetture o altri mezzi atti a investire, niente cuscini atti a soffocare, niente cravatte, niente cinture, niente cavi per collegamenti elettrici, niente funi per stendere biancheria, niente martelli o  attrezzi pesanti o altre possibili armi improprie: usate da persone sbagliate sono tutte cose che possono recare offesa, tutte cose da vietare nelle case degli italiani in nome della sicurezza. 
Dalle mie parti dicevano che il difetto sta nel "soramanego", ossia il pericolo non sta nelle armi ma in chi le usa.



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