minipensieri
Invasione - Si ostinano a parlare di accoglienza, di permessi umanitari, di gente che fugge da guerre e carestie. Poi si scopre che molti fuggono di prigione, che come escono dalle prigioni africane s'imbarcano per venire in Italia, paradiso dei malfattori. Sono invasori arroganti e prepotenti che si sentono in diritto di fare quello che vogliono nei territori occupati: spacciare droga, stuprare, viaggiare gratis sui mezzi pubblici, minacciare i cittadini e chi osa ostacolarli, proclamare la grandezza di Allah, la subalternità degli infedeli e pretendere la rimozione dei simboli dei miscredenti. Non saranno tutti così gli invasori, ma sono comunque troppi quelli che lo sono. Ed è forse tempo, se già non è troppo tardi, di considerare la migrazione per quello che è: invasione. Ed è dovere di ogni stato sovrano difendersi dalle invasioni anche con la forza. È forse ora di dire chiaramente che il tempo del buonismo e del venite tutti è finito ed ogni tentativo di venire senza permesso in Italia sarà considerato atto ostile, sarà considerata invasione violenta e impedita con ogni mezzo. Per questo esiste la Marina Militare, non per traghettare gente a spese degli italiani. Come entrano nelle nostre acque territoriali li si inviti con le buone ad uscirne e se non lo fanno li si costringa con le cattive. E se qualche esponente politico vuole accoglierli a sue spese ne faccia richiesta, se li porti a casa propria, paghi per loro le spese mediche, il biglietto dell'autobus, i danni alle persone, l'assistenza legale, il costo carcerario, ne risponda se delinquono: senza gravare sulle casse erariali, senza pretendere indennizzi per sè e nuove imposte per i contribuenti.
Tracce - Il diritto alla cittadinanza è un diritto e ai diritti si ha il diritto di rinunciare. Chi ha ereditato la cittadinanza italiana dovrebbe potervi rinunciare, non gradendo condividerla - grazie a leggi tipo ius soli - con persone con le quali ha in comune solo il fatto che sono casualmente nate in Italia e magari qui hanno imparato a leggere e a far di conto. Per loro l'Italia non è la Patria, la terra dei padri: al massimo è la patria adottiva. Parifichiamo pure figli naturali e figli adottivi, ma resta pur sempre una differenza di ius sanguinis: contando 5 generazioni dopo il 1861, in un 18enne 100% italiano il 6,25% è DNA di italiani vivi quando è nata l'Italia. Uno che per lo ius soli sarà italiano non avrà traccia di sangue italiano e i suoi nipoti potranno sempre vantare almeno il 25% di sangue straniero di cui una traccia resterà sempre nei discendenti.
sabato 7 ottobre 2017
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