Perché se non ho inibizioni morali a rubare, perché mai non dovrei farlo? Se mi va bene arraffo qualsiasi cosa possa vendere e magari mi compro la droga. Rubare droga è pericoloso, non hanno tanti scrupoli ad infliggermi una pena immediata e se ne infischiano che la nostra Costituzione vieti la pena di morte. Rubare ai molto ricchi può essere pericoloso perché hanno sofisticati sistemi antifurto, guardie armate e cani feroci. Ma se scelgo bene la mia vittima, una persona abbastanza ricca che vive in zona isolata o colta di sorpresa in negozio o officina, non rischio praticamente niente. Mal che vada e la polizia mi arresta è quasi certo che non dovrò scontare alcuna pena: le carceri sono piene e i giudici hanno cose più gratificanti cui dedicarsi; se poi sono un immigrato clandestino mi ingiungono di tornarmene al mio paese (se lo sanno), io resto, magari cambio nome e torno a dedicarmi al mio lavoro abituale, a rubare. Potrebbe andarmi peggio se la vittima che credo indifesa fosse invece armata, ma so di essere protetto dalla legge: se tenta di impedirmi di fare il mio lavoro di sicuro dovrà perdere tempo e denaro in tribunale e rischia di beccarsi e fare qualche tempo di prigione. Lui è a casa sua e non scappa mentre io sono sempre disposto e libero di andare altrove. In parole povere lui rischia molto più di me e se ha un po' di cervello mi lascia lavorare in pace e tornerà a sgobbare per rifarsi di quello che ha perso. Se mi va di rubare, perché no?
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