Dicono, ci dicono che tutti o quasi quelli che sfidano il mare con
mezzi inidonei (che se lo facessi io mi prenderei una salatissima
multa), quelli che ci prendono per i fondelli contando sulla nostra
dabbennaggine e che andiamo a raccogliere appena ci fanno un fischio,
ci dicono che vogliono andare in Germania. Ma se vogliono andare in
Germania che la marina tedesca se li vada a prendere là dove vogliono
essere salvati e se li porti in patria. Perché dobbiamo farci carico di
trasporto e accoglienza se quando cominceranno a potere essere utili non
lo saranno per noi, che stupidamente ci siamo addossati i costi, ma per i
tedeschi che verosimilmente accoglieranno chi e quando saranno certi di
averne un beneficio.
Dicono, ci dicono che è nostro
dovere salvare vite umane, che è la regola del mare. Va bene, se ci
troviamo in prossimità di naufragio facciamo l'impossibile per salvare i
naufraghi ma non credo che la legge del mare ci imponga poi di
mantenerli a casa nostra. Si portano in salvo ma non necessariamente
dove vogliono e magari gli si fa pagare le spese, specialmente se il
naufragio è doloso o colposo. Se sono in acque internazionali, che
senso ha farci carico di andarli a
prendere quando la stessa cosa può essere fatta da navi di qualsiasi
nazione. Se sono in acque africane e non può andarci nessuno non ci
andiamo neanche noi. Del pasticcio africano o mediorientale siamo i meno responsabili,
delle conseguenze dei guai combinati dovrebbero preoccuparsi quelli che
li hanno
combinati, avranno anche loro una coscienza o no? Perché solo noi
dobbiamo sentirci in obbligo di perlustrare il mare per soccorrere
natanti in difficoltà? Volutamente in difficoltà perchè non par proprio
normale ci siano quattro o cinque naufragi al giorno. Ci dicono che non
c'è carburante per le auto delle forze armate che dovrebbero pensare
alla nostra sicurezza ma non manca per le navi della nostra marina che
si preoccupa della sicurezza in mare, magari anche in quello artico o
antartico se qualcuno la chiama. E gli altri? Francesi, spagnoli, inglesi, tedescho non hanno lo stesso obbligo morale o marinaro? Magari se gli aspiranti naufraghi sapessero che non è certo che qualcuno vada a prenderli prima che sia troppo tardi ci penserebbero mille volte prima di tentare una traversata con scarse possibilità di riuscita e solo chi sa d'averne diritto lo farebbe per chiedere asilo se sapesse che non potendolo ragionevolmente dimostrare il giorno dopo sarebbe reimbarcato sulla sua barchetta, scortato fino alle acque internazionali e magari sanzionato.
Dicono, ci dicono che
gli immigrati pagano le nostre pensioni (se e quando lo faranno). Magari le potrebbero
pagare gli italiani se avessero un lavoro, facendo per i loro padri
quello che i loro padri hanno dovuto fare per i loro nonni. Gli
stranieri che arrivano beneficiano del benessere dovuto al lavoro fatto
da generazioni di italiani e non esaltiamoci troppo se per caso facendo
solo il loro interesse portano anche qualche beneficio in cambio,
piccolo ma molto enfatizzato.
Dicono, ci dicono che gli
stranieri fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare.
Personalmente conosco italiani che vorrebbero poter fare i lavori che
invece fanno gli stranieri: chissà se davvero prima di dare un lavoro ad altri si accertano che non ci siano italiani desiderosi di
farlo o se sia solo propaganda politica. Se bighellonare, viaggiare a sbafo, rapinare, rubare, violentare donne e anziani, smerciare droga ecc. sono davvero lavori che gli italiani non vogliono più fare sarebbe bene che non li facesse nessuno.
venerdì 2 settembre 2016
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