minipensieri
Non c'è niente da fare: le
lingue cambiano (e muoiono) e le loro regole pure. In italiano vigeva la
regola che "le parole straniere restano invariate", ora sembra che la
regola sia che seguono la grafia inglese e quanto alla pronuncia ognuno
fa come crede. Anche i termini in latino (o a sua imitazione) non
dovrebbero avere la declinazione latina: curriculum, referendum,
porcellum. italicum in italiano dovebbero restare invariati al
plurale come film, carnet, ecc.
Ma
fa fine mostrare che si sa di latino o di inglese dimostrando che non
si sa l'italiano e si usa curriculum e il plurale latino (e inglese)
curricula e mai curricolo e curricoli. Mi aspetto anche i referenda, i
porcella, gli italica e magari pure la cartella curriculorum.
L'esempio
ci viene dal capo del goveno che non ha saputo trovare una definizione
italiana per il Jobs Act che nessuno scrive altrimenti ma ognuno dice
come gli viene. In televisione i mezzi pubblici di trasporto detti
"mezzi" magari diventeranno "media" detti midia, come il veneto "padoàn" è
diventato l'esotico "pàdoan". Sarà vero che la TV ha insegnato agli
italiani l'italiano, ma ora ha smesso.
giovedì 22 settembre 2016
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