Reversibilità - Uno si trova con norme fatte da altri, piaccia o non piacca deve accettarle e adattarsi, fa i suoi conti, prende le sue decisioni. Sono un patto tra lo stato che le fa e il cittadino che le deve osservare e si aspetta come minimo che anche lo stato le osservi. Capita invece che chi le fa sbagli i calcoli in buonafede per incompetenza o, più sovente, sbagli in malafede i calcoli a lungo termine per fare i suoi interessi nel breve termine: alla fine saranno altri a doversene occupare. Ma non è lecito far pagare gli errori a chi non li ha commessi, ai cittadini che sono stati ai patti. Ora si parla di rivedere la pensione di reversibilità. Sono cambiati i tempi, sono cambiate le condizioni, i conti non tornano. Può essere anche giusto cambiare per il futuro norme divenute anacronistiche, ma per il passato Pacta sunt servanda.
Scarsità - "Se non ce n'è non se ne usa (di soldi)" diceva mia madre.
Uno pensa che più tasse non si pagano meno soldi ci sono da sprecare e
rubare, peccato che invece di diminuire sprechi e furti si pensi a
diminuire i servizi.
Intercettazioni - Prima o poi - se già non
c'è - arriverà qualcosa che impedirà agli estranei di carpire quello che
si stanno dicendo due persone al telefono!
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