giovedì 3 ottobre 2013

Dolore e rabbia

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Questa strage provoca in me dolore e rabbia.
O sono i benvenuti e allora si organizzi il trasporto con mezzi  adatti allo scopo o non lo sono e allora si impedisca a quei relitti di partire o si blocchino il prima possibile e si riportino donde sono partiti: è uno spreco di risorse andar cercare i naufraghi non si sa dove e di vite umane se non si arriva in tempo. Se non sono i benvenuti, se non è possbile farci carico di tutti i disperati del mondo lo si dica chiaramente: l'Italia non vi può accogliere, non può venirvi a salvare, se v'imbarcate lo fate a vostro esclusivo rischio e pericolo e se arrivate in Italia non ci potete stare, non siete i benvenuti, meglio non rischiare per niente. Quelli che invece pensano che sono una benedizione divina  organizzino viaggi sicuri, se li portino a casa propria e provvedino a loro addossandosi tutte le spese, comprese quelle mediche e scolastiche senza scaricarle sui contribuenti,  che già pagano quasi inutilmente per la "protezione dei confini nazionali".
Spendono migliaia di dollari per salire su imbarcazioni che sicuramente non giungeranno a destinazione e contano sulla capacità dei soccorritori di trarli dai guai e salvarli da morte: spendano almeno qualcosa in più per munirsi di salvagente, ma allora scafi che possono portare si e no 50 persone e ne caricano 500 ne potrebbero magari trasportare solo 450, uno spreco per quei delinquenti che organizzano l'affare. Ma non sono i soli criminali: è criminale lasciare i minori partire soli, è criminale mettere a rischio la vita propria, quella di mogli, di figli e magari quella dei soccorritori, è criminale incoraggiare partenze di disperati facendogli pensare che oltre a tanti italiani generosi qui da noi per mal che vada c'è pure una compaesana ministra che provvederà alla bisogna.


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