minipensieri
Da un bel po' ho il convincimento che in Italia le leggi siano fatte per non essere osservate. Ora sento dire dell'idea di voler vietare, l'uso del contante per spese superiori a non so quanti euro, per combattere l'evasione fiscale. Non è che la cosa mi preoccupi più di tanto, di solito uso il bancomat e siccome gli accattoni finora non hanno la connessione necessaria da me niente ricevono. Qualche rara volta ho anche un po' di contante, solo perchè al distributore GPL quello vogliono. Al mercato del lunedì e nei negozietti dove si paga pronta cassa non vado io ma mia moglie, con mai più di 20 euro con sé, tranne quando del prelievo al bancomat non restano che pezzi da 50 e deve per forza cambiarne uno. Ecco sì, ho contante in tasca anche quando lo prelevo allo sportello. Magari mi sbaglio, ma se per legge non si dovesse usare il contante per spese sopra i 100 euro e volessi comprare una mela da 110 euro (e prima o poi ci si arriverà) senza IVA e senza ricevuta, per quale motivo dovrei preoccuparmi di rispettare una norma quando già non ne rispetto due? A meno che non si abolisca del tutto la circolazione di eurocarta e euromoneta non capisco come questa nuova angheria possa eliminare l'evasione fiscale. Un modo per sapere che spendo denaro che non dovrei avere o per favorire il mercato illegale?
A proposito di moneta circolante, se non ricordo male un tempo mi dicevano che l'inflazione dipende dalla quantità della moneta esistente e dalla sua velocità di circolazione. Se così fosse cosa c'importa di quanta moneta viene emessa: anche se non fosse stampato nemmeno un 5euro il denaro continuerebbe a circolare per via telematica e l'Italia potrebbe avere tutta l'inflazione che desidera. O no?
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