Ho sentito il signor Franceschini pretendere da Berlusconi l' impegno a non cambiare la Costituzione se non con largo accordo. A quanto ne so, le uniche modifiche introdotte con pochi voti di maggioranza sono opera del suo partito: non vorrei che l' impegno valesse solo quando è minoranza e solo per gli altri.
Sono pienamente d' accordo che le riforme costituzionali vanno fatte col massimo consenso ma mi infastidisce il fatto che troppe volte chi per primo fa una cosa, quando viene imitato dica che è sbagliata ("abbiamo sbagliato") e non si deve fare.
Prima la presunzione di essere migliori e di non sbagliare, poi l' arroganza di pretendere che gli altri non ripetano il "nostro errore" e un ipocrita tardivo pentimento.
Quello che è giusto fatto da noi diviene - ovviamente - sbagliato quando è fatto dagli avversari, ma ci attribuiamo un diritto esclusivo all' errore. E se altri pensano "faccio anch'io" arriva un "no, tu no".
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