venerdì 10 aprile 2009

Legalità

Clandestino: "Che ha carattere di segretezza in quanto difforme dalla legge o dalle norme sociali e quindi perseguibile giudizialmente o condannabile moralmente" (Sabatini Coletti), "Che è fatto segretamente perché vietato" (Gabrielli Aldo).
"Senegalese in ospedale per il mal di denti. Ma è clandestino: denunciato ed espulso"
Questa notizia ha destato in molti un'indignazione che mi suona un po' ipocrita se fatta dalle stesse persone che si indignano per la diffusa illegalità. A furia di eccezioni la legalità va a farsi benedire: è vietato costruire in certe zone, ma se viene fatto si chiude un occhio; non devo evadere il fisco ma se sono un poveromohamed che vende illegalmente vado capito e aiutato; è illegale comprare merce contraffatta ma lo faccio; è vietato superare i limiti di velocità ma se non c'è controllo li supero; è illegale il lavoro in nero ma così guadagno di più (datore o lavoratore); non trovo da posteggiare e posteggio in doppia fila; è incivile buttare carte, cicche, gomma da masticare ma lo faccio e mi lamento perchè le strade sono sporche; porto a spasso il cane e lascio tracce; picchio, rubo, ferisco, guido ubriaco, guido drogato, ammazzo e sono libero di rifarlo.
Più che la certezza della pena sembra prevalere, specialmente fra i nuovi arrivati, la certezza dell'impunità: in Italia si può entrare illegalmente, si può vivere illegalmente e fare quel che si vuole.
Se non è illegale venire in Italia non chiamiamoli clandestini, non impegnamo mezzi navali, carabinieri, finanzieri, diplomatici per contrastarne o favorirne l'arrivo, rinunciamo completamente alla sovranità nazionale e dato che ci siamo aboliamo l'illegalità: è tutto permesso, non facciamo pagare tasse e imposte nel paese di Bengodi.
Se uno sa per esperienza personale o altrui che l' illegalità è punita, che se si ammala può essere curato ma anche individuato (c'è tanto di posto di Polizia nel Pronto Soccorso della mia città), magari non è più tanto convinto di venire a Cuccagna e ci rinuncia. Se sono un poveromohamed che desidera venire in Europa e posso scegliere tra una via complicata e legale e una spiccia e illegale, sapendo che una volta lì non fa differenza scelgo la seconda.
I casi sono due: o i clandestini sono in Italia illegalmente o non lo sono. Come per chiunque se si vive nella legalità non dovrebbero esserci problemi e particolari precauzioni, se invece si vive nell'illegalità si dovrebbero usare tutte le cautele indispensabili alla clandestinità, ma spesso non è necessario.
Se però si ritiene scandaloso contrastare l' illegalità non lamentiamocene se è diffusa, e viceversa.

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