lunedì 27 aprile 2009

No, tu no.

Ho sentito il signor Franceschini pretendere da Berlusconi l' impegno a non cambiare la Costituzione se non con largo accordo. A quanto ne so, le uniche modifiche introdotte con pochi voti di maggioranza sono opera del suo partito: non vorrei che l' impegno valesse solo quando è minoranza e solo per gli altri.
Sono pienamente d' accordo che le riforme costituzionali vanno fatte col massimo consenso ma mi infastidisce il fatto che troppe volte
chi per primo fa una cosa, quando viene imitato dica che è sbagliata ("abbiamo sbagliato") e non si deve fare.
Prima la presunzione di essere migliori e di non sbagliare, poi l' arroganza di pretendere che gli altri non ripetano il "nostro errore" e un ipocrita tardivo pentimento.
Quello che è giusto fatto da noi diviene - ovviamente - sbagliato quando è fatto dagli avversari, ma ci attribuiamo
un diritto esclusivo all' errore. E se altri pensano "faccio anch'io" arriva un "no, tu no".

lunedì 20 aprile 2009

Quando l'amore é cieco.

Santoro, Michele Santoro, un giovedì fa una trasmissione in Rai2 che crea non poche polemiche e fa crescere gli ascolti del giovedì successivo. Ne parlano e ne scrivono un po' tutti. Trovo un articolo piuttosto veemente non su il Giornale di Berlusconi ma su Avvenire della Conferenza Episcopale Italiana: la cosa mi colpisce, mi invio l'articolo, lo copio e lo segnalo in rete senza mettere niente di mio.
Un utente non registrato fa questo commento:
"Dato che siamo in materia di autorizzazioni, puoi dirci chi autorizza te a sparare ca...te? Inoltre, quelli come te pronti ad ingoiare tutto quello che viene loro dato in pasto dai media di regime, come fanno a non avere un briciolo di senso critico? Almeno, solo per fare un piccolissimo sforzo intellettuale, se dovete fare una critica, trovate qualcosa di vostro, senza dover ripetere a pappagallo gli slogan di bonaiuti e compagni. Sforzate l'intelletto... se lo avete. Altrimenti, state zitti. Ci avete annoiato."
Capisco che l'amore per Michele Santoro e ancor più l'odio per quelli che non lo amano può accecare: come si fa a non vedere che io non posso avere scritto ca...te non avendo scritto nulla, che non si può sapere quello che penso, ingoio, ripeto o se ho o non ho intelletto solo in base a ciò che scrive un altro?
Se non fosse stato cieco per odio o per amore avrebbe potuto constatare che poteva solo capire che ho trovato interessante l'articolo e l' ho proposto agli altri o al massimo che approvavo quello che nell'articolo era scritto; forse avrebbe anche potuto leggere l'articolo e magari accorgersi che non c'entra con "
gli slogan di bonaiuti e compagni".
Se quelli che tifano Santoro sono del livello dell'
utente non registrato sono ben lieto di non appartenere a quella tifoseria. L'ultima volta che ho visto un programma di Michele Santoro - che per il suo atteggiamento da martire e i soldi che gli paghiamo potrebbe meglio chiamarsi San Michele d' Oro - è stato ai tempi di Samarcanda. Poi non riuscivo più a sopportare la sua arroganza, la sua faziosità, il suo vittimismo e non ho più guardato le sue trasmissioni. Naturalmente non le giudico più, ma se qualcun altro vedendole trova da ridire sul suo comportamento ha tutta la mia simpatia, solidarietà e comprensione.
A quanto pare il discepolo ha imparato la lezione del maestro: "Sforzate l'intelletto... se lo avete. Altrimenti, state zitti. Ci avete annoiato." ossia "Se la pensate come me potete dire la vostra, altrimenti - stupidi - state zitti!".
In nome della libertà di parola.

venerdì 17 aprile 2009

Costo della democrazia

Sarà perchè il momento è difficile, ma mi suona strano che ci si accorga solo ora che i referendum costano, oltre ad essere talvolta inutili o dannosi.
Chissà perchè solo questo referendum costa se non è fatto in concomitanza con altre elezioni: tutti gli altri non sono costati nulla, evidentemente.
Sono favorevole ad evitare costi o sprechi inutili, sono quindi anche favorevole alla giornata elettorale (election day, per quelli che non parlano italiano) : quello che mi stupisce è perchè non si faccia una volta per tutte una norma per cui referendum, elezioni circoscrizionali, municipali, comunali, provinciali, regionali, interregionali, nazionali, europee si facciano sempre in unica giornata con periodicità prestabilita: che so, il secondo sabato di maggio degli anni bisestili, in coincidenza con giorno di riposo o di gita scolastica, senza perdita di giorni di lavoro o di scuola. Sarà una proposta assurda, ma visto che si deve o si vuole risparmiare, risparmiamo sempre e non solo quando fa politicamente comodo.
Già il fatto di fare tutto in una sola giornata dovrebbe costare la metà del farlo in due, però mi ricordo di una elezione in cui ci furono problemi di intasamento e non capisco perchè facendo il referendum con le elezioni europee non dovrebbe costare niente. Non costano le schede? Non costa la pubblicità? Gli scrutatori costano egualmente se devono lavorare due ore o tre, cinque o dieci? Perché se è così è sempre uno spreco quando non ci sono referendum da abbinare.
E dato che ci siamo perché non limitiamo il rimborso ai partiti, che - se non ricordo male - proprio con referendum (inutile) era stato abolito?

sabato 11 aprile 2009

Considerazioni.

Dire "arrestati due rumeni .." è razzismo, si criminalizza un popolo.
Dire "arrestati due uomini .." è sessismo, si criminalizzano i maschi.
Dire "arrestate due donne ..." è maschilismo, si criminalizzano le donne.
Dire "un cane ha sbranato ..." è antianimalismo, si criminalizzano i cani.
Dire "Orlando tradito da Gano di Magonza" offende i magontini.
Analogalmente citando biondi, castani, corvini, rossi, Giovanni, Francesca, giovani, vecchi, bimbi, bimbe, lattanti, avvocati, ministri, sindaci, lattai, barbieri, gatti, galline, capre eccetera si criminalizzano o si offendono le rispettive "categorie" di appartenenza.
Al contrario se dico che un argentino ha vinto il premio Nobel per la letteratura o un giamaicano i 100 metri piani offendo tutto il resto del mondo.
Mi aspetto che in futuro le notizie saranno del tipo "arrestat", né maschile, né femminile e nient'altro: ma forse così a rimanere offesa sarà l'informazione.

venerdì 10 aprile 2009

Legalità

Clandestino: "Che ha carattere di segretezza in quanto difforme dalla legge o dalle norme sociali e quindi perseguibile giudizialmente o condannabile moralmente" (Sabatini Coletti), "Che è fatto segretamente perché vietato" (Gabrielli Aldo).
"Senegalese in ospedale per il mal di denti. Ma è clandestino: denunciato ed espulso"
Questa notizia ha destato in molti un'indignazione che mi suona un po' ipocrita se fatta dalle stesse persone che si indignano per la diffusa illegalità. A furia di eccezioni la legalità va a farsi benedire: è vietato costruire in certe zone, ma se viene fatto si chiude un occhio; non devo evadere il fisco ma se sono un poveromohamed che vende illegalmente vado capito e aiutato; è illegale comprare merce contraffatta ma lo faccio; è vietato superare i limiti di velocità ma se non c'è controllo li supero; è illegale il lavoro in nero ma così guadagno di più (datore o lavoratore); non trovo da posteggiare e posteggio in doppia fila; è incivile buttare carte, cicche, gomma da masticare ma lo faccio e mi lamento perchè le strade sono sporche; porto a spasso il cane e lascio tracce; picchio, rubo, ferisco, guido ubriaco, guido drogato, ammazzo e sono libero di rifarlo.
Più che la certezza della pena sembra prevalere, specialmente fra i nuovi arrivati, la certezza dell'impunità: in Italia si può entrare illegalmente, si può vivere illegalmente e fare quel che si vuole.
Se non è illegale venire in Italia non chiamiamoli clandestini, non impegnamo mezzi navali, carabinieri, finanzieri, diplomatici per contrastarne o favorirne l'arrivo, rinunciamo completamente alla sovranità nazionale e dato che ci siamo aboliamo l'illegalità: è tutto permesso, non facciamo pagare tasse e imposte nel paese di Bengodi.
Se uno sa per esperienza personale o altrui che l' illegalità è punita, che se si ammala può essere curato ma anche individuato (c'è tanto di posto di Polizia nel Pronto Soccorso della mia città), magari non è più tanto convinto di venire a Cuccagna e ci rinuncia. Se sono un poveromohamed che desidera venire in Europa e posso scegliere tra una via complicata e legale e una spiccia e illegale, sapendo che una volta lì non fa differenza scelgo la seconda.
I casi sono due: o i clandestini sono in Italia illegalmente o non lo sono. Come per chiunque se si vive nella legalità non dovrebbero esserci problemi e particolari precauzioni, se invece si vive nell'illegalità si dovrebbero usare tutte le cautele indispensabili alla clandestinità, ma spesso non è necessario.
Se però si ritiene scandaloso contrastare l' illegalità non lamentiamocene se è diffusa, e viceversa.