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E se tornassimo a chiamare le cose col loro nome, quello più appropriato.
"Invadere: entrare con impeto, con violenza in un territorio; fare irruzione in un luogo con o senza intenzioni ostili, occupandolo o diffondendosi in gran quantità." Chi invade, chi fa invasione è detto invasore.
Magari quelli che arrivano dall'Africa non entrano con la violenza di Carola Rackete, ma con quella di chi con naufragi programmati provoca l'obbligo morale di salvarlo e dargli accoglienza immeritata: arrivano in massa e si diffondono in gran quantità, sono invasori.
Quelli che andavano in Paesi dov'era richiesto il loro lavoro, che rispettavano le procedure d'ingresso, che vi andavano per lavorare, che non ricevevano ma davano molto, che vivevano della propria fatica sopportando l'insopportabile, quelli erano migranti, utili ai molto spesso ingrati residenti.
Quelli che non richiesti arrivano non per trovare un improbabile lavoro ma per sfruttare la generosità imposta agli italiani, per arricchirsi delinquendo o per imporre la propria "civiltà", quelli non sono migranti, non sono utili al Paese che li accoglie ma solo a chi lucra sulla loro presenza o sul loro futuro voto.
Per ora non è un'invasione armata, ma è sempre invasione e di chi favorisce un'invasione si dice che è collaborazionista.
È
oltraggioso equiparare quelli che oggi vengono in Italia a quelli che
da qui partivano. È assurdo pretendere l'integrazione di chi vuole
conservare usi e costumi contrari alla nostra mentalità, alla nostra
civiltà, alla nostra tradizione, alla nostra Costituzione.
"Razzismo: discriminazione a danno di individui e categorie".
Se
razzista è chi applica il razzismo non mi spiego perché sia
giustamente detto razzista chi discrimina a danno di stranieri e invece
antirazzsta chi discrimina a loro vantaggio e a danno degli italiani.
Norme e comportamenti in nome dell'antirazzismo sono in realtà
vero e proprio razzismo, privilegiare gli stranieri è razzismo. Ed
è razzismo dare del "razzista" a chiunque non approvi inaccettabili
comportamenti, pretese e privilegi di chi arriva senza essere invitato.
Non può essere che con la scusa dell'antirazzismo tutto sia permesso e
giustificato.
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