giovedì 12 settembre 2019

Parlamentaristi

Con la scusa che l'Italia è una Democrazia Parlamentare, dimenticano che demos significa popolo e accusano sprezzantemente gli altri di populismo. Con altrettanto disprezzo si possono dire  parlamentaristi quelli che pensano alla supremazia assoluta del Parlamento. E per i parlamentaristi il popolo non conta niente, anche se si definiscono democratici. 
Per loro gli eletti hanno tutti i diritti, compreso quello di fare leggi a proprio favore e di concedersi - cioè di far pagare al popolo - prebende, pensioni e stipendi che sono almeno 10 volte quelli di chi glieli paga. 
Naturalmente tutto quello che fanno non è certo per questi privilegi ma per il bene dell'Italia, per il bene del Paese, per favorire le classi più deboli, comprese le persone senza un reddito, quelle anziane che hanno un trentesimo della loro pensione dopo avere lavorato e pagato contributi per una vita e specialmente quelle che senza avere pagato un centesimo sono state accolte in Italia.
Ci dicono che è tutto in base alla legge, che l'alto stipendio se lo meritano, che pagano imposte e contributi. Non dicono che la legge l'hanno fatta gli eletti, che  tutto quello che prendono  come parlamentari l'hanno deciso loro, che chi glielo paga non ha voce in capitolo, che imposte e contributi sono pagati dai contribuenti e magari pensano che il popolo sia contento di pagargli indennità e non stipendio evitando così di dovere pagare maggiori imposte.     





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