minipensieri
C'è chi dice sia più che giusto e doveroso recuperare i resti delle centinaia di naufraghi sepolti a 400 metri sotto il mare e dichiara insensibile, egoista, ignorante e, ovviamente, fascista chi non la pensa come lui.
C'è chi fa il munifico a spese degli altri. Non pensa nemmeno di limitarsi ad una raccolta di denaro fra chi la pensa come lui: gli costerebbe troppo, meglio addebitare all'intera comunità, volente o nolente, il costo della sua megalomania.
Mi vengono alcune domande.
Che responsabilità hanno gli italiani nel naufragio di quella barca?
Quelli che con grande spesa si vogliono identificare sono tutti o in parte gli stessi che una volta giunti in Italia si sarebbero rifiutati di essere identificati?
È davvero per loro importante ricuperarne le ossa quando molti (quattro degli ultimi quattro morti di mia conoscenza) lasciano di sè solo cenere?
Una volta recuperate e identificate le salme ci faremo carico di far arrivare e magari accogliere le famiglie?
E quando io morirò provvederà lo stato a darmi degna sepoltura?
E tutti gli altri recenti o remoti morti in mare non meritano la stessa attenzione?
Non è che , come al solito, in tutto questo qualcuno ci guadagni?
Non è che si tassino i morti italiani per onorare i morti stranieri e gloriarsene?
giovedì 30 giugno 2016
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