martedì 6 marzo 2012

Cerco di capire.

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C'erano una volta l'elezioni: liste di candidati proposte dai vari partiti, uno sceglieva la lista (cioè il partito) e , se voleva, la persona o le persone nella lista.
C'erano troppi partiti e troppe liste, chi veniva scelto aveva troppo pochi voti e così si è pensato al doppio turno: A e B hanno più voti di C, D e F, chi ha votato C, D o F  nel secondo turno
può scegliere di votare solo per A o per B, consentendo a uno dei due di superare il 50% dei voti.
Ma questo non bastava. Finita l'Unione Sovietica come modello ideale, il modello sono diventati gli Stati Uniti d'America - che sempre Unione sono - e siccome là c'è il Democratic Party qui si fa il Partito Democratico, siccome là si fanno le
Primary election
anche qui da noi si fanno le "Primarie". Dapprima con candidato unico, una specie di preinvestitura, poi con più candidati in competizione tra loro, comunque sempre meno di quelli che erano nelle liste del partito, quindi con minor scelta.
Per poter vincere necessitano alleanze fra partiti più o meno compatibili. Con le primarie aperte a chiunque paghi l'obolo di 1 euro, capita che la maggioranza dei contribuenti non la pensi come la maggioranza degli alleati e venga scelto uno della minoranza. Sorge anche il sospetto che venga scelto uno gradito alla coalizione avversaria con i voti di avversari. Ora sento che per evitare questo si propone di far precedere le primarie dall'iscrizione nel registro dei votanti nelle primarie, 15 giorni prima: le preprimarie. Probabilmente anche questo non basterebbe e 15 giorni prima della registrazione bisognerà iscriversi nel registro di quelli che potranno iscriversi nel registro dei votanti delle primarie: le prepreprimarie.
Quindi: prepreprimarie, preprimarie, primarie, primo turno, secondo turno.
Se si addottase in tutte il criterio  di far pagare un euro per partecipare mi parrebbe un ottimo metodo di finanziamento dei partiti: magari portandolo a due o tre euro e abolendo l'attuale sistema.



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