venerdì 24 settembre 2010

Affezione

Il signor Piero Fassino dice che se si viene sottoposti a 1000 processi e non si subisce alcuna condanna non si può parlare di persecuzione da parte della magistratura, che è sempre la stessa.
Preferirei che fosse ben distinta quella che accusa (PM) da quella che assolve (Giudici), ma evidentemente al signor Fassino piace che sia sempre la stessa cosa.
Naturalmente se ogni giorno i carabinieri vanno a trovarlo, lo portano in caserma e lì il comandate ogni giorno gli dice che si sono sbagliati e lo lascia libero di tornarsena a casa, il buon Piero dice che l'Arma gli è affezionata: altro che persecuzione!


Giustizia

La Giustizia italiana funziona male, è lenta, l'organico è insufficiente: servono più soldi. 
Considerando la situazione attuale, in alternativa si potrebbe:
  • diminuire gli stipendi e aumentare gli organici;
  • ridurre le ferie e aumentare le ore di lavoro.

martedì 21 settembre 2010

L'avversario

Sento politici affermare che gli avversari sono inetti, incapaci di affrontare i problemi e di risolverli, quegli stessi problemi che loro ancor più non sanno affrontare né risolvere. È come se un ciclista che mai riesce a vincere contro un altro corridore affermasse che questi non sa correre, è una schiappa: se dicesse che è un grande atleta se ne dedurrebbe che lui lo è un po' meno, invece così tutti pensano che è solo più schiappa.

venerdì 17 settembre 2010

Integrazione

Perchè affannarsi tanto, perchè compiacerne i vizi per favorire l'integrazione di chi non vuole integrarsi? Se fossimo meno ossessionati dalla paura di essere razzisti, se nella nostra Patria rifiutassimo comportamenti contrari alla nostra civiltà e alla nostra storia, se facessimo sentire negativamente emarginato chi persiste in tali comportamenti, penso che la maggioranza degli stranieri cercherebbe di integrarsi evitandoli. Vale per loro quello che varrebbe per gli evasori fiscali, i maleducati che buttano le cicche dove capita, i possessori di cani che sporcano le città: sentendosi moralmente condannati dalla comunità, si comporterebbero diversamente. Se invece le loro abitudini sono accettate continueranno a praticarle e a vivere nel loro mondo senza necessità o desiderio di integrazione.
Comportandoci normalmente, senza tema di essere considerati razzisti, senza paura di offendere inesistenti obblighi religiosi, quando vediamo una signora in burqa potremmo farci una bella risata per quel suo modo carnevalesco di presentarsi in pubblico: se è una sua scelta forse cercherà di apparire meno ridicola, se invece vi è costretta contro la sua volontà allora ben venga la condanna di chi la obbliga tenendola in soggezione o in schiavitù.
Non costringiamo a integrarsi chi non vuole, ma sarebbe meglio per tutti che chi non accetta i nostri valori e le nostre leggi - compresa quella che vieta i mascheramenti nei casi non previsti - se ne tornasse da dove è venuto, là dove sono considerati difetti quelli che per noi sono pregi.


martedì 7 settembre 2010

Schifezza.

Non passa giorno senza che senta dire che "questa legge elettorale", "questo porcellum", è "una porcata", è "una schifezza", "non piace a nessuno". Se tanti lo dicono sarà anche vero. Tanti la vogliono cambiare, ma ciascuno nel modo più favorevole alla sua parte o particella politica o ai suoi personali interessi elettorali e più dannoso per gli avversari: non si mettono d'accordo e non cambiano niente.
Dicono anche che "i cittadini vogliono riappropriarsi del diritto di eleggere i propri rappresentanti" e che questo diritto negato è la più grave pecca della legge vigente.
Non sono più tanto giovane e forse la mia memoria non funziona tanto bene, ma sicuramente - proprio per la mia età - ho votato un'infinità di volte e non ne ricordo una in cui abbia potuto preferire il mio amico Giovanni senza essere invece obbligato a scegliere fra i vari Giuseppe, Francesco, Giacobbe che non conoscevo o mi stavano antipatici.